L’orso Mark vede per la prima volta la neve nella sua vita e la sua reazione commuove tutti. Lui è l’ultimo degli ‘orsi da ristorante’ che proviene dall’Albania. Salvato, finalmente, da quella condizione di sofferenza e privazione che lo ha accompagnato per quasi ogni istante della sua esistenza, adesso è libero e forse non riesce ancora a crederci.
Mark è l’ultimo dei, cosiddetti, ‘orsi da ristorante‘. Viene da Tirana, in Albania, dove ha vissuto la maggior parte della sua esistenza chiuso in una gabbia e con le zampe costrette a ferirsi sul cemento duro e i denti rotti per i tentativi di mordere le sbarre di ferro. Un orso meno fortunato, questo è certo, ma per cui qualcuno si è battuto fino a condurlo alla libertà. Oggi Mark è arrivato in un santuario e a commuovere tutti la sua reazione alla vista, per la prima volta nella sua vita, della neve.
In alcune città dell’Albania vigeva una strana usanza di attrarre i turisti e gli ospiti delle trattorie usando come attrazione un orso. L’animale è chiuso in una gabbia angusta dove passa, senza poter riposare o andare in letargo, tutta la sua vita. Un gioco, un’attrazione e un supplizio per i plantigradi. Mark era l’ultimo di quelli che sono chiamati ‘orsi da ristorante‘. A prendere a cuore la vicenda dell’orso l’associazione austriaca Vier Pfoten, che ha fatto di tutto affinché oggi Mark giungesse in un santuario austriaco.
Dopo 20 anni di solitudine per l’orso è arrivata finalmente la seconda possibilità nella vita e la sua reazione alla vista della neve dimostra che, forse, neanche lui riesce ancora a crederci. Il viaggio dall’Albania all’Austria è durato 44 ore, ma sembra ne siano valse tutte la pena. Solo così l’orso ha potuto raggiungere il santuario per orsi BÄRENWALD Arbesbach. E così, dopo aver affrontato le ultime ore in una gabbia, quella in cui ha dovuto affrontare il lungo viaggio, Mark è finalmente libero. I suoi primi passi da animale libero hanno davvero commosso tutti.
Dalle immagini diffuse sui social dall’associazione Four Paws il sapore della libertà ha avuto per Mark un gusto unico, difficile da descrivere a parole anche per noi umani. Poter camminare sulla neve soffice e non sul cemento duro, poter respirare l’odore della natura, intenso e pulito, assaporando, finalmente, la vita non da recluso. La sua espressione dice più di tutte le parole che non è in grado di dire e piano piano sicuramente prenderà confidenza con questa nuova pagina della sua esistenza. Intanto, sarà seguito dai veterinari e dagli addetti del santuario che faranno di tutto per farlo stare a suo agio.
Come ha tenuto a precisare il Presidente e Direttore di Four Paws, Josef Pfabigan: “Il salvataggio di Mark, l’ultimo orso rinchiuso nei pressi di un ristorante in Albania, è una grande pietra miliare per il benessere dell’orso. Che finalmente ha una seconda possibilità per una vita idonea alla specie nel nostro santuario degli orsi ad Arbesbach, in Austria, ma anche per il lavoro di Four Paws in Albania. Siamo un passo avanti verso un mondo in cui le persone trattano gli animali con rispetto, empatia e comprensione“.
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