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Gli orsi polari si abituano a vivere senza ghiaccio: ma non è positivo come sembra

In Groenlandia alcuni orsi polari sembrano essersi abituati all’assenza di ghiaccio, causata principalmente dal cambiamento climatico. Il riscaldamento globale, infatti, sta favorendo lo scioglimento dei ghiacciai e stravolgendo gli habitat naturali.

Gli orsi polari si stanno abituando a vivere anche senza ghiaccio marino. Minacciati dalle conseguenze del cambiamento climatico e del riscaldamento globale, queste creature, simbolo dell’Artico, sembrano riadattarsi alle nuove condizioni.

Ma quello che sicuramente si presenta come un dato confortante, in realtà presenta dei grossi punti interrogativi per i ricercatori che hanno studiato il fenomeno. Il fatto che gli animali reagiscano ai cambiamenti è positivo, ma esistono delle probabilità che questo non sia positivo per tutti gli orsi polari.

I pro e i contro per gli orsi polari

Dopo le conseguenze derivate dal cambiamento climatico che ha portato allo scioglimento di vastissime quantità di ghiaccio marino, alcuni orsi polari si sono abituati a farne a meno. Per l’esattezza un gruppo di plantigradi ‘bianchi’ si sarebbero adattati a soddisfare le loro esigenze anche attraverso il ghiaccio di acqua dolce; cosa che prima di questo momento sembrava impossibile. A scoprirlo un gruppo di ricercatori dell’Università della California, i quali hanno pensato che gli orsi polari siano in grado di adattarsi alle nuove condizioni ambientali. In effetti, gli orsi che vivono nella Groenlandia sudorientale hanno a disposizione ghiaccio marino solo da febbraio a maggio; per il resto dell’anno hanno iniziato a cacciare nel ghiaccio di acqua dolce che si è liberato dalla calotta glaciale. Il ghiaccio di acqua dolce potrebbe rappresentare una salvezza per gli orsi polari, ma esistono degli importanti punti interrogativi.

Gli animali che si sono abituati alla nuova condizione, infatti, hanno vissuto isolati dagli altri; questo vuol dire che hanno anche una genetica diversa rispetto agli altri orsi polari e di conseguenza, potrebbero avere diverse capacità di adattamento. Questo significa che, se per la piccola popolazione sudorientale questo adattamento è stato possibile, lo stesso non è detto per gli altri esemplari. In più il ghiaccio d’acqua dolce non è disponibile nella maggior parte dell’Artico, dunque la possibile ‘salvezza’ è a disposizione di un numero ridotto e circoscritto di orsi polari. Ma quello che preme maggiormente sottolineare ai ricercatori è che tale fenomeno non deve allontanare dalla preoccupazione per il cambiamento climatico; si potrebbe trattare di uno spiraglio positivo, ma la crisi climatica in atto non può essere sottovalutata, neanche in questo caso.

Francesca Perrone

Cultura, Ambiente & Pets Messinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura. Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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