Una vicenda drammatica sta colpendo la fauna australiana; sulle spiagge sono stati trovati dozzine di pinguini decapitati. Uno scenario tragico, oltre che macabro, che sta decimando nel giro di poche settimane la popolazione della penisola di Fleurieu nell’Australia meridionale.
Dall’Australia arriva una notizia molto sconfortante che riguarda i pinguini che abitano le coste del Continente; a dozzine, purtroppo, sono stati trovati senza vita e per di più senza la testa. Un mistero agghiacciante oltre che drammatico, sul quale i ricercatori stanno cercando di fare chiarezza.
Benché esiste un’ipotesi più acclarata rispetto alla causa di questa strage, gli esperti hanno formulato diverse teorie; queste potrebbero addurre motivazioni di vario genere a questa situazione estremamente preoccupante.
Le coste della penisola Fleurieu in Australia si sono rese protagoniste di un evento estremamente drammatico; dozzine di corpi senza vita di pinguini sono stati ritrovati da alcuni volontari. I pennuti sarebbero morti decapitati secondo i primi accertamenti, ma tuttavia si cerca di comprendere cosa abbia generato questa fine atroce. La notizia arriva a meno di una settimana dalla celebrazione della Giornata Mondiale dei Pinguini e si mostra ancora più preoccupante; anche a fronte del fatto che questa enorme perdita contribuisce in negativo alla conservazione di una specie, purtroppo, a rischio estinzione minacciata attualmente su diversi fronti. Secondo quanto avrebbe riferito Stephen Hedges, volontario presso la Flinders University, all’Advisor: “Normalmente ne troviamo uno o due al mese sulle spiagge; ma già ad aprile ne ho raccolti una ventina: talvolta tre in un solo giorno“.
Il ricercatore, che sta indagando sulle cause che hanno ucciso i pinguini, rivela che: “Si tratta di un taglio netto. Il che al momento non basta agli scienziati per determinare la causa della morte“. Tra le cause Hedges propone quelle delle eliche dei pescherecci che navigano in numero copioso in quella zona; ma la strage degli animali trovati senza vita alimenta altre ipotesi. Come per esempio, la presenza dei turisti che passeggiano con i cani; quest’ultimi, infatti, anche solo per gioco potrebbero attaccare i pinguini. Secondo quanto riporta il Mirror, infine, la decapitazione dei poveri pennuti potrebbe essere anche la conseguenza di onde, correnti e estreme condizioni climatiche. Tuttavia, prima di poter accertare le reali cause della strage i ricercatori fanno sapere che ci vorranno circa tre settimane; la speranza, nell’attesa, è che il numero di vittime non si incrementi.
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