Una forte ondata di calore sta colpendo l’Uruguay; il caldo ha provocato già conseguenze devastanti come la morte di 400.000 mila galline in tre giorni. Si tratta di una situazione che sta causando disagi notevoli nel paese dell’America Latina e che tra le sue vittime ha coinvolto anche gli animali. A denunciare la situazione allarmante l’Associazione dei produttori di Pollame ‘Sud’ (Apas).
Secondo quanto riportato da Ansa, il presidente dell’Associazione APAS, Joaquín Fernández, avrebbe rilasciato delle dichiarazioni al portale di notizie locale, Subrayado; si tratterebbe, secondo quanto dichiarato da Fernández di una strage, che, in termini di produzione, riguarda tra il 10 e il 12% della produzione nazionale in questo settore. Il presidente dell’Associazione ha riportato i danni, anche da punto di vista economico, rivelando che gli specialisti avrebbero stimato una perdita di circa un milione e mezzo di dollari; conseguenza che ha portato anche all’incremento (al momento temporaneo) del prezzo delle uova.
Benché precedentemente alla strage le galline avevano prodotto un sovrannumero di uova, questo non esclude dal studiare situazioni che tutelino gli animali, come esseri viventi, oltre che come ‘fabbriche’. Fa sapere ancora Ansa che il Ministero di Allevamento, Agricoltura e Pesca (Mgap) e il Sistema Nazionale di Emergenza (Sinae) hanno annunciato di voler analizzare la situazione con accuratezza, anche insieme ai produttori. L’idea è di valutare diversi punti, tra cui anche gli investimenti nei sistemi di raffreddamento per evitare che situazione simili si verifichino in futuro. La speranza è, in ogni caso, che l’attenzione venga rivolta al benessere degli animali innanzitutto e che non si lascino vivere in allevamenti intensivi che arrecano alle galline sofferenza e stress.
Tuttavia, pare che anche questa sia una delle conseguenze devastanti che la crisi climatica sta causando. Il rialzo delle temperature non permette a tutti gli esseri viventi di adattarsi con facilità ai cambiamenti; situazioni come quella accaduta nelle ore scorse in Uruguay non sono, purtroppo, isolate. Il caldo afoso ha superato i 40°C e non ha permesso sicuramente a molti animali, oltre che alle galline, di adattarsi repentinamente ad una temperatura anomala.
In diverse situazioni abbiamo denunciato come il cambiamento climatico stia alterando notevolmente le condizioni di molte specie; tra quelle che reagiscano ai cambiamenti, esistono purtroppo quelle che non riescono a sopravvivere arrivando, nei casi più estremi, all’estinzione. La crisi climatica non è un evento passeggero e senza conseguenze è un meccanismo che se non controllato rischierà di fare danni irrimediabili per tutti. Gli eventi come la strage di galline in Uruguay sono senza precedenti; come ha affermato Joaquín Fernández: “Lavoro in questo settore da 43 anni e non ho mai vissuto una cosa del genere“. Tuttavia, la crisi climatica ci sta dimostrando che eventi senza precedenti sembrano, oggi, essere destinati a moltiplicarsi.
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