Un uomo è stato bloccato in un aeroporto australiano. Gli agenti che hanno sequestrato la sua valigia, hanno trovato al suo interno, qualcosa che ha lasciato tutti sconvolti. Il passeggero, stava infatti trasportando illegalmente due scoiattoli vivi, chiusi all’interno del suo bagaglio. Il fatto è avvenuto nell’aeroporto di Brisbane; l’uomo, di origini australiane rischia la pena massima per i reati contro la fauna selvatica. La legge australiana infatti, punisce legalmente questi atti e la punizione può arrivare fino a 10 anni di reclusione, oltre ad una multa che può raggiungere 210 mila dollari, pari a circa 134 mila euro.
L’Australia, ha infatti un sistema giudiziario molto rigido, in merito all’importazione di animali. Le regole australiane sono ferree e in questi casi prevedono un periodo di quarantena, previa la vaccinazione. Questo regolamento imposto dal Paese è creato in modo da tutelare il territorio e fauna locale, oltre che a prevenire dalla diffusione di parassiti e malattie. Purtroppo la vicenda, ha causato la soppressione dei due scoiattoli, poiché sono stati considerati a rischio della biosicurezza.
Il contrabbando di animali è una piaga che purtroppo, ha ancora qualche difficoltà nel suo processo di debellamento. Ma in questo caso specifico il fatto più grave è stato che a pagare le conseguenze, sono state le due povere creature innocenti. I due scoiattoli, con molta probabilità, viaggiavano nel bagaglio registrato da Bali, che si trova a circa sei ore di aereo da Brisbane. Il capo della biosicurezza del Dipartimento dell’Agricoltura, Nico Padovan, spiega il perché di questa tragica scelta. L’uomo ha infatti dichiarato: “Il fatto che questo passeggero possa intenzionalmente infrangere le nostre condizioni di biosicurezza e mettere a repentaglio il nostro Paese è incredibile. Gli scoiattoli possono trasportare la rabbia e se questa malattia dovesse arrivare qui le conseguenze sulla salute umana e animale sarebbe enorme. Ogni anno oltre 60.000 persone in tutto il mondo muoiono di rabbia”.
Il fatto ha scatenato una grossa polemica su Instagram e il Ministro dell’Agricoltura David Littleproud, si è trovato sconvolto da alcuni commenti sui social. Littleproud, avrebbe infatti raccontato all’Australian Associated Press: “La cosa spaventosa intorno a questo caso è che metà dei suoi follower su Instagram pensavano che fosse una buona idea farlo. Questi animali portano parassiti e malattie che potrebbero ferire molti australiani, quindi è importante non ignorare la biosicurezza”. E’ importante responsabilizzare tutti, il contrabbando è una piaga terribile, soprattutto quando può portare alla morte degli animali.
In questo caso, si parla della denuncia di traffico illecito di cuccioli. I cani sequestrati dalla Guardia di Finanza, sono oltre 150 e la vicenda ha comportato anche ad otto arresti. Gli animali, portati all’estero in età pre-svezzamento e con la complicità di due allevamenti bergamaschi, erano microchippati ai cani di tutte le razze, che poi venivano venduti. I cani, venduti, nella maggior parte dei casi, non raggiungevano nemmeno il primo mese d’età. Gli allevamenti dai quali provenivano i cuccioli si trovavano in Ungheria, Polonia e Slovacchia.
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