Un gatto è stato ritrovato tra le macerie ad Amatrice di una casa poco prima di essere demolita. Il micio è riuscito a sopravvivere per 32 giorni dopo il terribile sisma dello scorso 24 agosto.
Continuano i soccorsi di animali tra le macerie del sisma che ha colpito il Centro Italia lo scorso 24 agosto. L’ultimo animale superstite è un gatto di nome Rocco, che è riuscito a sopravvivere al sisma per ben 32 giorni. Il recupero del micio è avvenuto a Rio di San Lorenzo nella frazione di Amatrice, in provincia di Rieti. Come la maggior parte dei salvataggi di animali avvenuti nelle settimane successive al sisma (LEGGI ANCHE TERREMOTO: CANE MIRACOLOSAMENTE SALVATO DALLE MACERIE DOPO 9 GIORNI e TERREMOTO: TRILLI, IL CONIGLIETTO ESTRATTO VIVO DALLE MACERIE DI AMATRICE ).
Il gatto è stato ritrovato casualmente dai Vigili del Fuoco in seguito ad un’ispezione di una casa parzialmente crollata che doveva essere demolita. Il povero gattino è apparso completamente disidrato e spaventato ma senza alcuna ferita grave e secondo i veterinari potrà riprendersi nel giro di pochi giorni. I proprietari di Rocco non avevano perso completamente le speranze del suo possibile ritrovamento e miracolosamente l’hanno potuto riabbracciare a distanza di un mese dalla sua scomparsa. È incredibile la grande capacità di sopravvivenza dei gatti in situazioni estreme (LEGGI ANCHE TERREMOTO: L’INCREDIBILE SALVATAGGIO DI PIETRO, IL GATTO SOPRAVVISSUTO 16 GIORNI SOTTO LE MACERIE e “SALVATELA, MI RESTA SOLO LEI”: A CINQUE GIORNI DAL SISMA I VIGILI ESTRAGGONO GATTINA DALLE MACERIE ), anche se non tutti gli animali estratti dalle macerie sono riusciti a sopravvivere anche dopo essere stati salvati, come lo sfortunato caso di Carina (LEGGI ANCHE TERREMOTO: L’INCREDIBILE STORIA DI CARINA, LA GATTINA ESTRATTA DALLE MACERIE DOPO 12 GIORNI ), che, purtroppo, non ce l’ha fatta (TERREMOTO: MORTA LA GATTINA ESTRATTA DALLE MACERIE DOPO 12 GIORNI).
Rocco ha superato davvero tutti i limiti di resistenza, sopravvivendo per un mese intero senza acqua né cibo. La veterinaria aquilana Cristiana Graziani ha raccontato ai media l’incredibile ritrovamento del micio e le difficoltà che hanno affrontato i soccorritori nel gestire gli animali vittime del sisma: Quando siamo arrivati qui ho pensato subito di restituire quanto era stato donato a me dopo il terremoto dell’Aquila: mai e mai vorrei che qualcun altro, veterinario come me, vivesse quello che è capitato da noi. Allora ho incontrato Palmerino, il veterinario del posto, che mi ha chiesto di fare un giro fra la gente e vedere di che cosa avesse bisogno.
Le prime richieste sono state di guinzagli, collari – racconta la Dottoressa – Anche museruole, visto che i cani erano terrorizzati. Da lì poi abbiamo strutturato la nostra presenza qui: ci sono molti volontari, almeno nove al giorno. Alcuni restano qui anche a dormire. La nostra struttura è un presidio fisso anche per dare un punto di riferimento alle persone che non hanno più nulla. Abbiamo istituito punti alimentazione per gatti vaganti e colonie.
Photo Credits: Facebook/Twitter
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