Il 3 marzo si celebra la Giornata Mondiale della Fauna Selvatica. Nella ricorrenza, voluta dall’ONU, si ricorda l’importanza della tutela di molte specie che rischiano l’estinzione; la minaccia principale, per tanti animali, resta l’uomo. In quest’occasione si vuole porre l’accento sulle azioni necessarie da compiere affinché molte creature non scompaiono per sempre dagli ecosistemi.
La Giornata Mondiale della Fauna Selvatica del 2022 ha come tema: “Recuperare le specie chiave per il ripristino dell’ecosistema“; tema scelto per ricordare la necessità di tutelare molti animali seriamente a rischio estinzione. Come ha ricordato Antònio Guterres: “Gli ecosistemi sono sani solo quando le specie che vi sono ospitate prosperano“.
In questo senso, dunque, tutelare la fauna selvatica vuol dire mettere in pratica azioni che proteggano gli animali e gli habitat in cui queste creature vivono. Riflettere sulle minacce che mettono a rischio la natura e chi vi abita, dunque, è un primo e necessario passo per salvare molte specie dalla scomparsa totale.
Il senso della Giornata Mondiale della Fauna Selvatica
La Giornata Mondiale della Fauna Selvatica nasce per volere dell’ONU; proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel corso della sua 68a sessione. Il 3 marzo, infatti, corrisponde con la firma della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES). Il World Wordlife Day nasce, dunque, per rimarcare l’importanza negli ecosistemi della fauna e della flora selvatica.
A tal proposito il tema scelto per la Giornata Mondiale della Fauna Selvatica 2022 è: “Recuperare le specie chiave per il ripristino dell’ecosistema“; atto a sottolineare l’impellente necessità di tutelare le specie a rischio ripristinando i loro habitat e assumendo un comportamento sostenibile anche in relazione agli ecosistemi. Nel suo messaggio per la Giornata, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha dichiarato: “Oggi, in tutto il mondo, la fauna selvatica è in pericolo. Un quarto delle specie rischia l’estinzione, in gran parte perché abbiamo distrutto quasi la metà degli ecosistemi in cui vivono. Dobbiamo agire ora per invertire questa tendenza. La Giornata mondiale della Fauna Selvatica di quest’anno sottolinea l’importanza del Decennio delle Nazioni Unite sul ripristino degli ecosistemi (2021-2030)“.
I rischi e le minacce
“Se una sola specie chiave scompare, un intero ecosistema può iniziare a declinare e morire” ha sottolineato il Segretario Generale delle Nazioni Unite; un messaggio chiaro che emerge in tutte le Giornate Mondiali dedicate agli animali che popolano il nostro Pianeta. Le minacce per le specie selvatiche sembrano essere, purtroppo, diverse; l’IUCN indica che oltre 8.400 specie di fauna e flora selvatiche sarebbero a rischio estinzione e quindi nella Lista Rossa. Ben 30.000 le specie in pericolo o vulnerabili. Questo è un rischio che si estende a tutti, uomini compresi, poiché la perdita della biodiversità potrebbe compromettere la sopravvivenza di tutti gli esseri viventi; è anche per questo che occorre porre rimedi immediati.
L’Ansa, riportando il rapporto del WWF Italia: “Il danno invisibile dei crimini di natura“, affronta il problema delle minacce in maniera concreta. Secondo i dati, le sanzioni dei Carabinieri Cites, inerenti alle norme sul commercio illegale di specie selvatiche protette, avrebbero superato nel 2020 il milione di euro. Ma i rischi si presentano in maniera variegata; anche la caccia alle specie protette, infatti, non è tutelata in maniera opportuna: solo tre agenti venatori ogni 1.000 cacciatori. Inoltre le sanzioni sembrano essere, piuttosto, inappropriate; infatti, attualmente, chi uccide un orso, un lupo o un’aquila può liberarsi del crimine commesso solo pagando una multa di 1.000 euro. Ma ciò che coinvolge particolarmente il nostro Paese è il fatto che secondo il WWF l’Italia funge da crocevia ‘preferenziale e popolato’ del traffico illegale di specie protette.
Le principali specie minacciate
Sempre seguendo il rapporto pubblicato alla vigilia della Giornata Mondiale della Fauna Selvatica, il traffico illegale riguarda soprattutto i rettili; mentre gli uccelli sono la specie più minacciata in Italia per quanto riguarda i crimini di natura. I cardellini, per esempio, sono destinati al mercato (illegale) della ristorazione; tra le specie più colpite anche i rapaci. Per quanto riguarda i carnivori, invece, le specie più colpite sono i lupi; vittime, spesso, di uccisioni fini a se stesse.
Come scrive il WWF, secondo quanto riporta Ansa: “Nonostante l’Italia sia dotata di un Piano di azione Nazionale Antibracconaggio, adottato per dare risposta alle richieste di miglioramento delle azioni di contrasto formulate dall’Unione Europea” ad oggi pare non esista un registro di tracciamento dei crimini che si possa definire completo. Anche per questo la Giornata Mondiale della Fauna Selvatica, insiste sull’importanza di creare azioni concrete atte a tutelare ogni specie.
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