A Coriano, in provincia di Rimini, un lupo è stato ucciso e appeso a testa in giù alla pensilina della fermata dell’autobus. Un atto di crudeltà orrenda contro cui l’Associazione “Gaia Animali & Ambiente Onlus” ha sporto denuncia.
A Ospedaletto, frazione di Coriano, in provincia di Rimini, un lupo è stato ucciso e appeso a testa in giù alla fermata dell’autobus. Una barbarie che lascia tutti nello sconcerto. Non è purtroppo il primo episodio in Italia negli ultimi tempi, basti ricordare il lupo impiccato a Rieti a maggio 2017 o il caso di Radicofani, dove due esemplari di lupo sono stato trovati impiccati appesi al cartello d’ingresso del paesino o ancora l’episodio di Rocca Priora, alle porte di Roma, dove un cane lupo è stato impalato sotto l’arco della città.
Atti di crudeltà ingiustificata ai quali non si riesce a trovare neanche una spiegazione, ovemai ve ne fosse una. L’animale è stato trovato sabato 3 novembre 2017 verso le sette del mattino da alcuni ragazzini che avevano raggiunto la fermata del bus per andare a scuola, i quali hanno riportato un vero e proprio trauma dalla scena sconvolgente che si è presentata ai loro occhi. Secondo i primi rilievi, sembrerebbe che il lupo sia stato prima ucciso e successivamente, appeso alla fermata.
L’Associazione “Gaia Animali & Ambiente Onlus” si è subito attivata per presentare denuncia per l’orrendo fatto accaduto. Il Presidente Edgar Meyer ha dichiarato: Non possiamo restare inermi di fronte a tanta crudeltà. Abbiamo appreso dai quotidiani locali che il povero lupo griglio italiano pare sia stato colpito alla testa con forti colpi di badile o con un forcone. Gaia Animali & Ambiente opera sul territorio di Rimini tramite un proprio sportello legale a tutela degli animali e dell’ambiente, gestito dagli avvocati Erika Delbianco e Simona Santoni e si dichiara pronta a costituirsi parte civile qualora venissero individuati i responsabili o il responsabile dei fatti.
Quanto accaduto è una barbarie ed è intollerabile. Non solo il gesto va condannato per la sua crudeltà e ferocia, bensì anche il lupo deve essere tutelato, fa parte del nostro patrimonio naturale ‒ continua Meyer ‒ È importante che chi sa qualcosa risponda all’appello delle Forze dell’Ordine chiamando il 112 o il 115. I colpevoli devono essere individuati. Gente che si comporta così rappresenta il fallimento dell’educazione familiare, scolastica e di tutta la collettività umana. In che contesto sono cresciuti? Dove vivono questi sub-umani? Bisogna ripartire da zero. Ecco, anche, il perché della denuncia. La società civile deve difendersi da individui così palesemente sottosviluppati.
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