Che gli animali facciano stare meglio chi trascorre il proprio tempo accanto a loro è cosa nota e, da qualche tempo, anche comprovata da diversi studi. Ma oggi, i pet lover hanno anche più chance di trovare lavoro. A Genova, infatti, è nato il primo master universitario che tratta specificamente di Pet Therapy. Il corso è interdisciplinare, cioè si avvale della collaborazione scientifica e didattica di ben tre dipartimenti (Medicina, Scienze della formazione e Storia e Filosofia) e scaturisce da un accordo fra l’Università di Genova e l’istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie-Centro di Referenza Nazionale per la Pet Therapy: già dal prossimo anno accademico, dunque, chi lo frequenterà potrà diventare “Esperto in Terapia, attività ed educazione assistita da animali”.
Il riconoscimento del ministero della Salute, inoltre, aprirà le porte a diverse attività professionali, soprattutto se le terapie assistite con animali verranno inserite, come ci si augura, nei Lea, vale a dire i Livelli Essenziali di Assistenza, cioè i servizi e le prestazioni che il nostro Servizio Sanitario garantisce a tutti i cittadini. Perché anche le persone con problemi fisici e psichici possono trarre nuovi stimoli dal contatto con questi straordinari compagni di vita (non solo cani e gatti, ma anche conigli, cavalli, tartarughe e pappagalli), magari eseguendo con loro dei semplici giochi di attenzione. Una terapia dolce, insomma, adatta anche a bambini autistici o a malati di depressione.
E se pensate che l’istituzionalizzazione della Pet Therapy sia alquanto originale come disciplina universitaria, magari non sapete ancora che all’Università di RomaTre è stata attivata la laurea in Scienze e culture enogastronomiche, mentre alla Ca’Foscari di Venezia esiste già da diverso tempo il master in Yoga. Dunque, ben venga la specializzazione in Pet Therapy che potrebbe davvero aprire le porte a nuovi campi professionali riconosciuti nel nostro Paese soprattutto visto il momento difficile che stiamo vivendo.
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