I gatti, sia domestici che selvatici, passano molto tempo leccandosi il pelo; con questo gesto si lavano tutto il corpo, zampe comprese, ma non solo: oltre che una funzione di pulizia, il leccarsi ha uno scopo sociale e psicologico. Esiste anche una parola specifica per indicare questo gesto: grooming. Per prima cosa, quindi, i gatti si leccano per pulirsi e questo lavaggio gli riesce molto bene, grazie alla lingua ruvida con molte protuberanze riescono a togliere il pelo morto e a stimolare la crescita del nuovo.
IL CANE EROE CHE HA SALVATO SEI GATTI
Nella pulizia si aiutano con le zampe anteriori per il muso e la testa, mentre con i denti riescono a rimuovere lo sporco nelle zone in cui si annida più sporco e addirittura a stimolare lo sviluppo di una sostanza che protegge il corpo dal caldo e dal freddo. I gatti sono quindi autonomi nella pulizia e infatti non amano molto essere lavati dai loro padroni, ed effettivamente non hanno la necessità di un bagno, tranne in rari casi. Gli esperti sottolineano come il grooming svolga un’importantissima funzione sociale nella vita dei gatti, con una funzione anti-stress e di riconoscimento.
E’ la mamma che lecca il pelo dei mici appena nati per tranquillizzarli e farli sentire protetti; proprio attraverso questo gesto i piccoli imparano a riconoscere l’odore e si sentono sereni. L’effetto calmante si intreccia con la funzione sociale: i gatti si leccano il pelo tra loro per scambiarsi gli odori e creare un legame d’amicizia. Tenica anti-stress, il grooming viene praticato anche dopo situazioni di intensa paura, momenti in cui il gatto ha bisogno di essere rassicurato e coccolato: inizierà quindi a leccarsi il pelo per calmarsi e infondersi sicurezza. I gatti hanno quindi mille risorse e sono in grado di calmarsi da soli ma attenzione ad un particolare: se il micio si lecca ossessivamente può ingerire troppo pelo e stare male. Allo stesso tempo, un’attività di grooming prolungata ed eccessiva può indicare uno stato di malessere.
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