In diversi paesi vi è l’usanza di trasportare i turisti sulle groppe degli elefanti. Questo però deforma la schiena degli animali, causando gravi problemi alla loro salute. Così un’attrazione turistica si trasforma in un dramma, ancora una volta, per gli animali.
In alcuni paesi come la Thailandia il turismo si basa anche sulle escursioni fatte sul dorso di elefanti. Tuttavia, il peso delle persone che si avvicendano e ammassano sulla loro schiena rappresenta un pericolo per gli animali, che arrivano a deformarsi fino a provare enormi sofferenze. Sono diversi i servizi di denuncia dove emerge la condizione di schiavitù a cui sono costretti gli animali. Sevizie durante le fasi di addestramento e una vita in catene, però, non sono l’unico aspetto tragico di questo tipo di turismo. I segni dello sfruttamento, dipesi sopratutto da questo tipo di ‘marketing’, sono più che evidenti sul corpo di ogni elefante.
Come riporta il sito GreenMe, sarebbero più di 3000 gli elefanti attualmente sfruttati dall’industria del turismo. Viaggiatori che impassibili si caricano sulle groppe di questi animali e procurano danni irrimediabili ai pachidermi. Difatti, a causa del continuo sforzo e del peso, la schiena degli animali si deforma: piegata dal carico che sono costretti a portare. Sono anche sei, a volte, i turisti seduti sul sedile (l’howdad) che, già di suo, ha un peso non indifferente. Oltre ai viaggiatori, poi, il conduttore. Un totale di sette persone ad escursione, per una vera tortura che si ripete più volte al giorno, tutti i giorni. Come ha confessato la Wildlife Friends Foundation Thailand (WFFT) alcuni degli elefanti sono stati salvati da questo supplizio, ma ancora troppo pochi.
Tra i pachidermi liberati dalla schiavitù Pai Lin, un elefantessa da trekking che ha svolto questo lavoro per ben 25 anni della sua vita. E questo tormento, oggi, ha portato delle conseguenze evidenti. La sua schiena, infatti, non è arrotondata come quella di un altro elefante, è piegata in due per l’estenuante lavoro. Oggi Pai Lin vive presso la WFFT che è il primo santuario per elefanti sottratti ai maltrattamenti. Come ha tenuto a precisare il diretto del progetto di WFFT, Tom Taylor, la mole degli elefanti potrebbe lasciare intendere che siano in grado di sopportare qualsiasi peso. Ma ovviamente non è così. Le loro schiene, infatti, non sono naturalmente portate a sopportare pesi, perché le loro spine dorsali si estendono verso l’alto. Dunque, una pressione costante non fa altro che curvare la schiena e procurare danni permanenti.
lo scopo della Wildlife Friends Foundation Thailand è quello di informare i turisti, anche attraverso le immagini che mostrano le conseguenze sugli animali. Fiduciosi che maggiore consapevolezza possa risparmiare agli animali sofferenze e maltrattamenti. Sono diverse, infatti, le associazioni e gli enti che si occupano di creare maggiore conscenza sulle condizioni disumane a cui sono sottoposti tanti animali ‘usati‘ solo per intrattenimento. A tal proposito vi abbiamo raccontato anche la storia di Mark, l’ultimo ‘orso da ristorante’, che dopo tanti anni ha visto la vita oltre le sbarre. Per questo ci auguriamo che storie come questa possano generare riflessioni importanti, affinché altri animali possano avere una seconda scelta nella vita come Pai Lin e Mark. Ma sopratutto, affinché, nessun animale debba più sopportare alcun supplizio al solo scopo del nostro divertimento.
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