Una storia di solidarietà quella di Ghost, prima accettato da un branco che non è della sua specie, i coyote, e poi curato dagli esseri umani. Vissuto per mesi con uno stile di vita ‘diverso’ rispetto alla sua natura, il quattro zampe oggi cerca una casa e una famiglia.
Le leggi della natura sono talmente rigide e allo stesso tempo in grado di lasciare stupore. Ed è proprio di stupore che si tratta quando si pensa a Ghost un cane bianco che ha vissuto per diversi mesi ‘accolto’ da una famiglia di coyote. Non era del branco, eppure pare sia stato accettato e rispettato. Con i coyote Ghost ha affrontato lunghe corse, di giorno ma sopratutto di notte. E secondo i residenti del quartiere Inspirada di Henderson, a sud-est di Las Vegas, questa storia ha dell’incredibile, un misto tra solidarietà e il coraggio. Come ha affermato Susan McMullen del Southern Nevada Trapping Team: “In qualche modo, dopo un approccio non semplice, i coyote lo hanno di fatto accettato e accolto nella loro comunità“.
A raccontare i dettagli completi della storia un servizio dell’emittente Fox 5 di Las Vegas. Ad intervenire alcuni responsabili del Southern Nevada Trapping Team, che ora ha in cura Ghost, i quali hanno spiegato la vicenda anche attraverso le testimonianze di alcuni residenti. Infatti, dopo aver osservato e ripreso il cane insieme al branco di coyote, alcuni testimoni hanno affermato che il quatto zampe avesse iniziato a zoppicare. Temendo per l’incolumità di Ghost, diverse persone hanno deciso di avvicinarsi, ma il cane non si lasciava toccare. Spaventato forse dal fatto che potesse essere catturato o intimorito da un precedente abbandono, il cane ha continuano a ‘sparire’ da qui il nome Ghost, fantasma.
A quel punto l’associazione Southern Nevada Trapping Team ha deciso di intervenire attirando il cane in una cassa contenente del cibo. La cattura (per il suo bene) ha avuto esito positivo e ha condotto gli esperti a fare delle scoperte incredibili. Nei giorni in cui era particolarmente affamato e senza cibo, Ghost aveva ingerito persino del materiale roccioso. Secondo una ricostruzione, il cane potrebbe essere stato abbandonato da cucciolo nel deserto e i coyote lo hanno ‘allevato’ come uno del branco. Nonostante la sua vita e il suo legame con la natura selvatica, però, il cane non è apparso estraneo alla presenza umana.
Ora l’associazione si prende cura di lui, ma è partita anche una raccolta fondi per contribuire alle cure e alle assistenze di Ghost. Una raccolta fondi che ha raggiunto i 14mila dollari. Quando sarà completamente nel pieno delle sue forze il cane potrà essere adottato. Come confermano dal rifugio: “È il cane più dolce e più amorevole che ci sia ti viene vicino e vuole essere accarezzato, abbracciato“. La vita tra la natura selvatica sembra non aver tolto il desiderio di una famiglia (così come per tanti altri cani) in Ghost. Il suo adattamento sembra procedere nel migliore dei modi e presto sarà pronto per la nuova vita, questa volta al caldo di una casa, sempre grato comunque a quel ‘suo’ branco di coyote.
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