Detenere un pappagallo o altre specie di uccelli in gabbia può comportare dei rischi. L’Oipa fa riferimento alla legge e lancia un monito per ricordare che la detenzione di alcuni animali, specialmente se provenienti dal commercio illegale, è reato.
Tenere un animale in gabbia è un comportamento che, come tengono a precisare molti animalisti, non rispecchia l’etologia e la natura di questi esseri viventi. In certi casi, inoltre, detenere pappagalli esotici o altri uccelli provenienti dal commercio illegale è un reato. A tal proposito, può risultare utile ricordare cosa si rischia se non si rispettano alcune misure specifiche che sono previste dalla legge. E a questo fa riferimento L’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (Oipa) in un nuovo avviso.
Il commercio illegale di animali e specie esotiche è una ‘piaga’ contro la quale tante associazioni, enti ed organizzazioni che tutelano i diritti di ogni creatura si battono costantemente. Nel mondo questa pratica, nonostante le misure messe in pratica attraverso legge e regolamenti da diversi Governi, non è ancora stata debellata. L’Organizzazione Internazionale Protezione Animali lancia un nuovo appello nel quale ricorda che acquistare animali, specialmente sul web o in mercatini improvvisati, potrebbe portare a conseguenze molto gravi. In molti casi si tratta infatti di traffico illegale punito con sanzioni importanti.
A tal proposito, attraverso una nota ufficiale, Oipa ricorda che detenere in gabbia pappagalli o altre specie di uccelli potrebbe costare molto caro. Questo se, sopratutto, gli animali appartengono a specie protette da normative nazionali o da convenzioni internazionali. Per riportare un esempio pratico rispetto a quanto sostenuto, l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali riporta il caso di un uomo che si visto porre sotto sequestro dalle guardie zoofile dell’Oipa di Roma un esemplare di Agapornis fischeri, un piccolo pappagallo che comunemente è conosciuto anche con il nome di ‘inseparabile‘.
Come rivela Oipa, il proprietario del piccolo volatile ha ricevuto una denuncia da parte dell’autorità giudiziaria per detenzione illegale di specie protetta, essendo sprovvisto della necessaria documentazione di provenienza dell’animale. Infatti, come sostiene Claudio Locuratolo, coordinatore delle guardie zoofile dell’Oipa di Roma e provincia: “L’Agapornis fischeri, come quasi tutti i pappagalli, sono protetti dalla Convenzione di Washington. Una convenzione internazionale sul commercio delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate d’estinzione siglata nel 1975. Meglio conosciuta come Convenzione Cites, recepita dall’Europa con il Regolamento (CE) n. 338/97“.
Nel caso specifico riportato, spiega ancora Claudio Locuratolo: “Il detentore, che abbiamo denunciato per la violazione della legge n.150 del 1992 che prevede le sanzioni per le violazioni al Regolamento comunitario, rischia ora una condanna a un’ammenda da 20 mila a 200 mila euro o l’arresto da sei mesi a un anno, oltre alla confisca dell’animale“. A fronte di quanto accaduto, dunque, l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali raccomanda di prestare molto attenzione al commercio illegale. La noncuranza rispetto al traffico illecito di specie protette, infatti, porta come conseguenze pene simili a quelle sopracitate. Oipa si pone, perciò, a disposizione in tutta Italia per raccogliere segnalazioni di situazioni sospette o di maltrattamento.
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