Oipa fornisce delle risposte importanti in merito al numero di animali domestici che si possono tenere in casa secondo la legge. Nel suo comunicato, l’Organizzazione Internazionale auspica anche che le Regioni e i Comuni, che non hanno ancora legiferato o regolamentato in merito, si mobilitino.
Per una sana convivenza tra uomo e animale Oipa spera che tutte le Regioni e i Comuni, che non abbiano ancora leggi in base al numero di animali domestici consentiti in una casa, si muovano al più presto per regolamentare questo aspetto.
Sulla base della legge, infatti, l’Organizzazione Internazionale Protezioni Animali rivela quale sia il numero consentito di pets domestici all’interno di un’abitazione, senza essere considerati accumulatori e incorrere dunque in responsabilità legali.
La domanda su quanti animali domestici sono consentiti all’interno di una casa è frequente tra i proprietari che scelgono di condividere la loro vita con più di un pet. Oipa, che spesso riceve sia questo quesito sia denunce di casi di animal hoarding cioè la raccolta compulsiva di un elevato numero di animali in spazi ristretti e sovraffollati, risponde a questa domanda. I casi di accumulatori seriali, infatti, sembrano essere in crescente aumento e questo comporta una vera e propria forma di maltrattamento che necessita di essere gestita e fermata. Come scrive l’Organizzazione Internazionale, a tal proposito, la legge dice: “Fermo restando che il benessere degli animali deve essere sempre garantito, è bene sapere che alcune leggi regionali o regolamenti comunali prevedono un numero massimo di animali da compagnia che possiamo tenere con noi in casa“. Questo quanto affermato dall’avvocato Claudia Taccani, responsabile dello Sportello legale dell’Oipa.
Come rivela ancora la legale: “Per esempio in Lombardia è previsto, in caso di detenzione non a scopo di lucro, un numero massimo di 10 cani e gatti di età superiore a sei mesi, quindi cuccioli esclusi. Con l’obbligo, in caso di un numero superiore, di darne comunicazione scritta al Sindaco, che può disporre una verifica del rispetto della legge“. Quindi è importante fare riferimento alla legislazione della propria Regione o del proprio Comune per evitare di cadere in casi denunciabili.
In caso di stallo, precisa ancora l’avvocato Taccani: “La legge lombarda – per esempio – prevede che, in caso di temporaneo soggiorno in spazi privati, il numero degli animali ospitati non possa essere superiore a dieci, qualora la permanenza superi la giornata di arrivo, e che gli animali d’affezione debbano essere sempre registrati nell’anagrafe regionale“. Esistono poi anche alcuni regolamenti comunali, come nel caso della città di Verona. In quest’ultima si prevede che, qualora in una casa ci siano più di cinque cani o di dieci gatti, è obbligatoria l’autorizzazione da parte del Sindaco su parere del Servizio veterinario.
Di base, ogni legge o regolamentazione tiene presente il benessere degli animali d’affezione e la garanzia di condizioni igieniche e sanitarie adeguate. Bene chiarire che le leggi non fanno riferimento solo a cani e gatti, ma ad ogni animale d’affezione come, ad esempio, i furetti. Infatti, anche se le disposizioni menzionano felini e quattro zampe, non si esclude che il limite possa essere imposto anche per altri animali domestici.
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