Un cucciolo di foca è morto annegata dopo essere scappato dagli inseguimenti di turisti e dei loro quattro zampe da compagnia. Il fatto è avvenuto in Galles, ma ha generato sconcerto in tutto il mondo.
Impaurito, disorientato, incredulo: così ha trovato la morte un cucciolo di foca in Galles dopo essere fuggito dagli scatti, le urla e i ‘richiami’ dei turisti. Si tratta di un problema, tra l’altro, che ha origini ormai radicate. Il disturbo arrecato dagli umani alle foche di quelle coste è, difatti, evento largamente risaputo e oggi preoccupante.
Un selfie, una foto o un flash di troppo possono risultare fatali per questi mammiferi. La sorte toccata al povero cucciolo è solo uno dei casi più drammatici che si possono verificare con frequenza. Non è un’eccezione, potrebbe diventare l’abitudine se non si potenziano educazione, rispetto e informazione.
In questo caso a rendere più drammatici gli ultimi istanti della piccola foca, oltre alla folla disturbante, anche la presenza di cani che le abbaiavano contro. Erano i quattro zampe dei turisti, quest’ultimi non curanti che il loro pet potesse risultare minaccioso per il cucciolo. Drammaticamente la mamma è scappata in mare e il cucciolo, cercando di imitarla, è andato incontro al suo fatale destino. Dafyd Lewis della Dolphin Spotting Boat Trips di New Quay, ha spiegato alla BBC: “Il suo mantello non era ancora impermeabile, lui non aveva ancora imparato a nuotare, non sapeva come trattenere il fiato sott’acqua e nel giro di mezz’ora è morto”. Un evento drammatico che non sarà, certamente, un caso isolato se non s’impara ad approcciarsi a questi animali.
Portare i cani a passeggiare in spiaggia, scattare foto e urlare, sono tutti atteggiamenti che spaventano le foche. Inoltre, se sulla spiaggia ci sono troppi odori, le madri sono portate ad abbandonare i loro cuccioli non riconoscendo più l’odore del figlio. Come riporta anche la stampa locale, però, la confusione sulle spiagge del Galles non sembra placarsi; oltretutto, il kayak e il paddleboarding, sono due sport sempre più diffusi, ma non tutti conoscono il codice di condotta dell’area marina. Come ha spiegato ancora Dafyd Lewis: “Penso che si possa fare di più per informare le persone attraverso i media e internet. Più si parla di questo tema, più le persone saranno consapevoli e, spero, si comporteranno in modo corretto quando incontreranno una foca“.
Innanzitutto, è fondamentale sapere che per rispettare l’etologia di questi animali è importante non avvicinarli. Come riporta il codice marino della contea di Ceredigion, le persone in acqua dovrebbero stare almeno a 100 metri di distanza da tutti i mammiferi marini e le colonie di uccelli marini. Vietato, inoltre, entrare nelle grotte o in qualsiasi area essi siano presenti. Le imbarcazione devono ridurre la velocità nel raggio di 300 metri dagli animali e sulla costa la distanza da mantenere è di, almeno, 50 metri. Si possono guardare, ma non più di 10 minuti ed essere consapevoli che il loro comportamento cambia in risposta alla presenza delle persone. Indispensabile, dunque, allontanarsi lentamente e tenere sempre i cani lontani.
Sulla costa esistono diversi esemplari di foca e diversi volontari si occupano di vigilare le coste. Tuttavia il tasso di mortalità di questi animali si aggira intorno al 20-30%. In Galles abitano due specie di foca, quella comune e quella grigia. Si tratta di animali minacciati dal cambiamento climatico e dal bracconaggio. La presenza di turisti incoscienti, dunque, non fa che aumentare il rischio per questa specie che ha bisogno di essere tutelata.
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