Il primo nido di tartarughe Caretta Caretta situato all’interno dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano ha portato alla nascita di numerosi esemplari. I piccoli della specie marina comune hanno preso il largo dalle coste nel tratto di mare tra Pineto e Silvi, in Provincia di Teramo.
Il Centro Studi Cetacei Onlus ha reso nota una notizia davvero positiva. Dall’Area Marina Protetta Torre del Cerrano il primo nido di tartarughe Caretta Caretta ha visto nascere moltissimi esemplari della specie marina comune.
Si tratta di un vero successo, vista la percentuale elevata di piccoli che hanno preso il largo nel tratto di mare tra Pineto e Silvi in Provincia di Teramo. Si tratterebbe del primo caso documentato di nidificazione, nella zona C1 dell’Area Marina Protetta. Il secondo in Abruzzo dopo quello di Roseto degli Abruzzi che risale al 2013.
Come fa sapere il Centro Studi Cetacei Onlus i piccoli nati sarebbero 72. Una vera ‘super-nascita’, tenendo conto che le uova depositate erano 80. Quindi ben oltre il 50% delle uova si sarebbero schiuse portando alla luce il numeroso gruppo di piccole tartarughe Caretta Caretta che hanno preso il largo. Come riporta Ansa, il presidio H24 per il monitoraggio del nido, da parte del Centro Studi Cetacei, ha preso avvio lo scorso 14 settembre e si è concluso dopo quattro giorni. L’apertura del nido si è verificata con un intervento d’urgenza a causa delle condizioni climatiche estreme caratterizzate da imponenti raffiche di vento. Dal centro che si è occupato del monitoraggio fanno sapere che quasi tutte le piccole tartarughe sono riuscite a raggiungere il mare e prendere il largo in piena autonomia, durante la notte.
Dei 72 esemplari di Caretta Caretta, ben nove sono nati sotto gli occhi attenti e curiosi dei turisti e dei partecipanti. Un’emozione davvero unica per chi ha potuto assistere a questa incredibile nascita. Delle restanti otto uova, ancora integre e rinvenute il 19 settembre (dopo la schiusa), solo una sembrerebbe contenere un embrione. Per questo motivo l’uovo è attualmente in incubazione presso il Centro recupero tartarughe marine Luigi Cagnolaro di Pescara. Prima che il mare inghiottisse il nido, considerate le alterate condizioni meteorologiche, tre tartarughe sono state rinvenute vive nel nido. Quest’ultime, dopo accurati controlli, hanno trovato il mare la domenica mattina (20 settembre). Come riportato ancora da Ansa, dal Centro Studi Cetacei affermano: “Rientra nel bilancio dell’evento anche la considerazione sull’elevatissimo livello di cooperazione tra gli Enti intervenuti hanno creato le migliori condizioni per la gestione di un evento unico“.
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