I pesticidi possono rappresentare un vero rischio per la sopravvivenza delle api. Sono diversi i danni procurati agli insetti, con conseguenze che vanno ad inficiare sia la capacità di volo che, spesso, la capacità di impollinare di questi importanti esseri viventi.
Come è noto i pesticidi possono essere fautori di disturbi alla salute umana, così come alla salute di diversi esseri viventi. Tra le principali vittime di queste sostanze possono esserci le api. Per questi importanti insetti, infatti, i danni potrebbero essere talmente gravi da inficiare la capacità di volare e di impollinare.
I pesticidi, infatti, possono mettere a rischio la sopravvivenza delle api attaccando il loro cervello. Perdendo la capacità di volare e camminare in linea retta, questi fondamentali insetti impollinatori potrebbero non riuscire più ad assolvere al loro compito, oltre che non ritrovare la strada per l’alveare.
Per le api i pesticidi possono diventare un vero e proprio nemico numero uno. Un nuovo studio pubblicato su Frontiers in Insect Science dimostra che queste sostanze, danneggiando il loro cervello, creano difficoltà di movimento in linea retta, fondamentale per l’orientamento di queste creature. Quando un’ape deve cambiare direzione, attivano la ‘risposta otomotoria‘ che le permette di riorientarsi e ritornare a percorre la linea retta. Lo studio, condotto da un team internazionale, ha dimostrato che i pesticidi dispersi nell’atmosfera influiscono in maniera negativa nel sistema celebrale delle api non consentendogli più di fare ritorno a casa e di impollinare. Queste sostanze, infatti, andrebbero ad uccidere le cellule cerebrali nei lobi ottici. Queste indispensabili per gli stimoli visivi e l’orientamento in linea retta.
Come si legge nello studio, i risultati della ricerca sono un’ulteriore prova di come sostanze quali i neonicotinoidi creino danni gravi all’ambiente e alla natura tutta. La biologa Rachel Parkinson sostiene, a tal proposito: “Le api esposte ai pesticidi sulfoxaflor e imidacloprid hanno una risposta ottomotoria alterata, che le rende incapaci di mantenersi su una traiettoria dritta mentre si spostano. Questa menomazione è accompagnata da danni alle cellule cerebrali e disregolazione dei geni della disintossicazione“. Per la biologa, infatti, i pesticidi attivano i neuroni nel cervello degli insetti senza che essi siano riciclati tanto velocemente da evitare la tossicità. Insomma, i pesticidi in tal senso rappresentano una vera minaccia per questi fondamentali insetti impollinatori. A causa dei danni procurati dalle sostanze, le api non possono impollinare né fiori, né colture indispensabili anche alla sopravvivenza dell’uomo.
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