Arriva in seguito a diversi appelli e allarmi la decisione definitiva da parte del Parlamento Italiano che segna una svolta in merito agli allevamenti di pulcini. Si tratta di una sentenza storica che pone un punto fondamentale che si allinea alle direttive dell’Unione Europea.
Da più fronti è arrivato il grido di protesta contro il maltrattamento disumano e l’uccisione di massa che, fino a questo momento, erano autorizzati in molti degli allevamenti di polli. Le vittime sono i pulcini maschi che, non essendo ritenuti utili alla produzioni di uova, subiscono violenze di ogni tipo già dai primi istanti di vita.
Triturati vivi, lasciati agonizzanti e senza il minimo di riguardo, questa la sorte che è toccata a tanti dei pulcini nati maschi negli allevamenti. Diversi i paesi i cui si sono attivati divieti o soluzioni che iniziassero a rendere concreto il rispetto per queste creature. Oggi arriva anche la decisone storica da parte del Parlamento Italiano.
Adeguandosi alle direttive dell’Unione Europea in materia di uccisione di pulcini negli allevamenti, l’Italia ha disposto che sia attivato lo stop. Il divieto, tuttavia, non si attiverà nell’immediato, ma questa decisone rappresenta comunque un’importante svolta storica. Si tratta di un momento cruciale nella lotta per far valere i diritti di tutti gli animali che, in questo caso, si concretizza con il divieto dal 2026 di uccidere i pulcini maschi negli allevamenti intensivi. Dopo anni di proteste, battaglie e appelli la sorte dei poveri pennuti, maltrattati e brutalmente uccisi potrà cambiare. Le vittime annuali toccano numeri incredibili, si parla infatti di circa 6 miliardi di poveri giovani polli lasciati morire. Ma finalmente qualcosa sta cambiando anche nel nostro Paese.
Si apprende, infatti, che il Parlamento Italiano ha approvato in via definitiva la misura che prevede lo stop alle uccisioni di massa. L’emendamento era stato approvato nel giugno del 2021 al Senato e a dicembre dello stesso anno alla Camera dei Deputati. Si prevede che per attuare il divieto di abbattimento dei pulcini maschi, saranno necessari tecniche non invasive che permettano di individuare il sesso del nascituro prima della schiusa delle uova. Questo eviterà che i pulcini siano uccisi, anche se prevederà, inevitabilmente, la distruzione delle uova. Sembra che, allo stato attuale, sia questo l’unico compromesso raggiungibile per tutelare i diritti dei piccoli pennuti. In questo modo il mercato delle uova non subirà danni, ma allo stesso tempo (e soprattutto) tante poveri e innocenti vite saranno risparmiate dalle sofferenze.
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