Dall’Australia arriva un prodotto singolare che propone l’aggiunta di alghe nel foraggio destinato ai bovini; si tratta di un espediente che vuole porsi a tutela ambientale provando a ridurre le emissioni di metano generate dalle mucche.
Anche le mucche producono metano; è questo il principio di base dal quale parte la creazione di questo particolare foraggio che aggiunge tra i componenti tradizionali anche le alghe. Ovviamente, oltre a comprendere il meccanismo secondo il quale questo processo si realizza, è necessario approfondire anche gli effetti sui bovini.
Oltre a ridurre emissioni nell’ambiente ed evitare grandi produzioni di gas effetto serra, queste speciali alghe potrebbero portare benefici anche allo stomaco degli animali. Due enormi effetti positivi che hanno, oggi, attirato l’attenzione di produttori di foraggio in tutto il mondo.
Come sarà noto ai più, le mucche (così come le pecore), appartengono a una classe di mammiferi conosciuti come ruminanti. Questa definizione deriva dalle caratteristiche del loro stomaco, separato in compartimenti in cui il più grande è proprio il rumine. L’interno del rumine contiene dei microbi che aiutano gli animali ad abbattere la cellulosa fibrosa dalle piante ed eliminare quello che mucche e pecore non sono in grado di digerire del loro foraggio. Questo processo biologico è noto come fermentazione enterica; durante il processo viene rilasciata anidride carbonica e metano nell’atmosfera ogni volta che un animale digerisce. È attraverso le flatulenze che le mucche liberano i gas effetto serra nell’aria procurando, loro malgrado, un elevato tasso d’inquinamento.
In Australia gli allevamenti sono responsabili fino alla metà di emissioni nel Paese. Da questo problema nasce la soluzione studiata per introdurre l’alga nel foraggio. È entrato nel mercato dopo anni di ricerca e sviluppo e pare che anche solo 50 grammi della locale alga rossa asparagopsis può ridurre il metano nello stomaco degli animali anche del 95%. Come spiega Ansa, la soluzione ecosostenibile è stata sviluppata dall’ente nazionale di ricerca Csiro e dalla James Cook University di Brisbane. Oltre a ridurre le emissioni, l’alga rende più digeribile il foraggio per le mucche fornendo un contributo anche alla loro salute. L’alga è coltivata già da oltre due anni dalla ditta CH4; si trovano coltivazioni in mare su lunghe funi, oppure tenute a galla da boe. La presenza delle alghe si estende anche nella terraferma dove sono coltivate in bacini o vasche. Come conclude Ansa, Adam Main, direttore di CH4 avrebbe ammesso che sta crescendo l’interesse di tutto il mondo verso questo prodotto. L’obiettivo è di: “Raggiungere entro cinque anni 150 milioni di bovini, o circa il 10% del totale mondiale“.
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