Sono in aumento gli investimenti ai danni degli animali selvatici; nonostante la segnaletica, gli avvertimenti e le campagne di sensibilizzazione sono oltre 300 le creature che, negli ultimi mesi, hanno subito un incidente solo in Trentino. Se da un lato questo è sintomo dell’incremento della fauna, dall’altro è importante mettere in campo nuovi mezzi di prevenzione.
Gli investimenti ai danni di animali selvatici sono, spesso, causati dagli automobilisti che non prestano attenzione durante l’attraversamento di zone di campagna o boschive; in taluni casi l’incidente si può verificare, tuttavia, di notte e a quel punto la colpa non è soltanto di chi sta alla guida, ma anche di una prevenzione generale che vacilla.
A fronte dell’aumento di casi di investimento in Trentino, 307 solo negli ultimi mesi, risulta necessario studiare in maniera immediata nuovi sistemi di prevenzione. Questo anche a fronte del fatto che la fauna selvatica sembra in netto aumento rispetto agli anni passati.
Come e dove proteggere gli animali selvatici
Benché si tratti di un indicatore negativo, il fatto che siano aumentati gli incidenti ai danni degli animali selvatici, dimostrerebbe anche il fatto che la fauna selvatica si sia ripopolata in maniera consistente. Questo quanto riportato dal Servizio Faunistico della Provincia di Trento. Le creature vittime di investimento sarebbero, soprattutto, ungulati; quindi, caprioli e cervi. Ma tra gli animali investiti non mancano lupi, cinghiali e diverse altre creature di piccola taglia, come ad esempio le volpi. Secondo quanto scrive Ansa, il Servizio Faunistico della Provincia di Trento, avrebbe riferito che l’incremento sarebbe di pochi punti in percentuale rispetto agli anni passati.
Come riporta ancora Ansa, Natalia Bragalanti, del servizio faunistico provinciale, avrebbe spiegato: “Il trend è legato alla consistenza degli animali selvatici, da tempo in crescita. Si tratta di un indice che mostra il buon stato di salute dell’ambiente trentino; ma pone alcuni problemi di sicurezza legati alla convivenza con le attività dell’uomo“. Gli incidenti si verificano, specialmente, tra il tramonto e l’alba; questo anche in dipendenza del fatto che molti degli animali selvatici hanno abitudini notturne. In base alla specie, inoltre, cambiano le zone più interessate dal fenomeno; a tal proposito, nella valle dei Laghi, ad esempio, vi sono corridoi faunistici molto lunghi frequentati dai caprioli. Nella valle di Sole (verso l’abitato di Mezzana), invece, si sono registrati maggiori investimenti di cervi. In merito alla questione da risolvere, la Bragalanti conclude: “Stiamo ragionando con il Servizio strade delle misure di prevenzione sperimentali, tra cui l’impiego di dissuasori per la fauna che si attivano al passaggio delle automobili”, conclude Bragalanti“.