Oltre alla colomba che rappresenta lo Spirito Santo ed il simbolo di pace, anche il coniglio è un animale fortemente rappresentativo nella Pasqua. Benché si possa pensare che l’Easter Bunny abbia origini puramente pagane, in realtà questo animale si lega anche alla tradizione Cristiana.
Il coniglio è uno degli animali simboli della Pasqua che si accompagna alla colomba (animale che simboleggia la pace) e al pulcino (collegato tradizionalmente alle uova). Nel caso dell’Easter Bunny le sue origini hanno radici di diversa matrice e si sviluppano sin dall’era pre-Cristiana; fino a trovare forte simbologia anche nella tradizione religiosa.
Dal Nord Europa, in tradizioni che passano per il Medioevo e la Pasqua ebraica, il coniglio è oggi simbolo delle feste pasquali in molte parti del mondo. È difficile indicarne un’origine unica; tuttavia, sembra che per la maggior parte la storia dell‘Ester Bunny sia legata più alla lepre che al coniglietto in sé.
La storia del coniglio di Pasqua
Indicato in gran parte del mondo come uno degli animali simbolo della Pasqua, il coniglio pasquale affonda le sue radici in tradizioni diverse tra di loro. Sembra impossibile, infatti, scoprire un’unica origine; ma ciò che risulta interessante è il fatto di poter rintracciare manifestazioni di questa simbologia sia nella religione che nella cultura pagana. Sembra che la tradizione dell’Estear Bunny, associata sia alle feste pagane che a quelle religiose, nasca in Nord Europa; più che al coniglio, però, queste usanze fanno riferimento alla lepre.
Sono diversi gli animali che assumono valore simbolico nelle festività, nel caso della Pasqua la colomba, il pulcino (o il più ‘sfortunato’ agnello), trovano una collocazione; anche il coniglio sembra trovare il suo posto nella simbologia pasquale. Collocandosi la Pasqua nel cuore della primavera, la lepre (o il coniglio) ha da sempre rappresentato forza e fertilità simboli di questo periodo di ‘rinascita‘ dopo l’inverno. Questo animale, infatti, oltre ad essere scaltro è anche molto resistente nei mesi freddi; inoltre, è uno dei più attivi con l’arrivo della bella stagione ed uno fra i primi ad emergere tra i campi fioriti. Dunque, nell’associazione tra Pasqua e primavera, la lepre diventa il simbolo di queste festività.
Dalle tradizioni popolari a quelle Cristiane
Sembra che nell’era pre-cristiana molte popolazioni nordeuropee riconducessero al coniglio il significato di fertilità e rinascita. Trattandosi, infatti, di un animale molto prolifico, questo mammifero rappresentava una sorta di ‘ritorno alla vita‘ dopo l’inverno. Pare che l’associazione con la Pasqua, però, sia nata in Germania tra Medioevo e Rinascimento; in questa epoca, infatti, il coniglio di Pasqua era protagonista delle celebrazioni dei bambini. Secondo la tradizione, che ancora oggi trova la sua rinnovata usanza, la notte prima di Pasqua i più piccoli preparano un nido per il coniglietto; tra la paglia si adagia anche qualche dolce per permettere all’animale di potersi rifocillare e lasciare in dono al bambino (che si è comportato bene) uova colorate.
Sembra che dal 1700 in poi la tradizione sia arrivata anche negli Stati Uniti, fino a diffondersi in molte altre nazioni; in quel periodo che hanno preso forma anche i primi dolci di Pasqua con tema Easter Bunny. Benché si possa pensare che la tradizione si leghi solo alla cultura popolare, in realtà il coniglio affonda le sue radici anche in certe religioni. Per quanto riguarda il Cristianesimo, infatti, un riferimento emblematico lo si può trovare in Sant’Ambrogio, che indicò proprio nella lepre, addirittura, il simbolo della Resurrezione. Il fatto che questo mammifero sia in grado di trasformare il suo manto, a seconda delle stagioni, lo ha reso associabile alla possibilità di poter rinascere sempre a vita nuova; questo ha portato il mammifero ad essere ricondotto a Gesù che, dopo aver vinto la morte, risorge (appunto a vita nuova) nel giorno di Pasqua.
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