L’ONU ha indetto per il 14 aprile la Giornata Mondiale dei Delfini; un’occasione per riflettere sull’importanza che anche questi esseri viventi hanno nell’equilibrio degli ecosistemi. Si tratta di una specie che, oggi, sembra essere messa sempre più a rischio; e per arginare le conseguenze drammatiche dei continui spiaggiamenti presso le coste italiane il team del progetto europeo Life Delfi ha spiegato, nel corso di un seminario, come agire in presenza di uno spiaggiamento.
La situazione dei delfini nelle coste italiane sembra essere sempre più a rischio. A causa di diversi fattori, molti derivati dal cambiamento climatico ma tanti causati anche dal traffico marittimo, questi animali possono perdere l’orientamento e finire spiaggiati. Per evitare che il rischio di perdere i cetacei risulti sempre più crescente, il progetto Life Delfi ha fornito alcune informazioni utili.
Il seminario online, proposto dal progetto europeo in occasione della Giornata Mondiale dei Delfini (14 aprile), ha avuto lo scopo di spiegare ai naviganti, o a chiunque si trovi a contatto con un delfino, come comportarsi in caso di avvistamento o spiaggiamento.
Cause dello spiaggiamento
Rumori, traffico marittimo intenso, rialzo o ribasso anomalo delle maree, sono solo alcune delle cause che hanno portato, solo nel corso degli ultimi anni, oltre 400 delfini a spiaggiarsi nelle coste italiane; in molti casi, la conseguenza dello spiaggiamento è la più drammatica ipotizzabile. Non è sempre facile, infatti, permettere all’animale di tornare in acqua sano e salvo. Proprio per rendere questo fenomeno sempre più contenuto e meno tragico, il progetto europeo Life Delfi, continua a lavorare per il bene di questi cetacei.
In media, ogni anno, sono 200 i delfini che si spiaggiano lungo le coste italiane; nel 2021 il dato è stato più alto: ben 21o episodi verificati. Trai motivi principali dello spiaggiamento ci sono le interazioni con la pesca e le catture accidentali; le reti, ad esempio, sono una delle cause più frequenti di ferite e disorientamento dei cetacei. Proprio per proteggere questi animali dalle ‘trappole’ del mare (ma in realtà dovremmo dire dell’uomo), in occasione della Giornata Mondiale dei Delfini il team del progetto europeo Life Delfi, coordinato da Irbim-Cnr, ha organizzato un webinar, “Sos delfini: cosa fare in caso di spiaggiamenti e avvistamenti?“.
Come salvare i delfini
Il progetto Life Delfi è cofinanziato dal programma Life della Commissione Europea; esso è attivo da circa due anni lungo le coste del mar Tirreno, Adriatico compresa la Croazia, in Sicilia e in Sardegna. Lo scopo è quello di ridurre il più possibile le interazioni tra delfini e pescatori professionali; a fronte di questo, infatti, agli operatori della pesca sono stati forniti dissuasori acustici, e deterrenti luminosi da installare sulle reti. E tra le azioni di Life Delfi anche corsi di formazione per i pescatori. Il seminario pensato per la Giornata Mondiale dei Delfini s’inserisce perfettamente in questo spirito; come scrive Ansa, infatti, la professoressa Letizia Marsili, docente di Ecologia presso l’Università degli studi di Siena ha commentato: “Cercare di conciliare la pesca con la conservazione di specie a rischio è fondamentale ed improrogabile. Il nostro obiettivo è di permettere all’uomo e ai delfini di convivere nello stesso ambiente in armonia e sostenibilità“.
Spiegano anche Alessandro Lucchetti di IRBIM-CNR, che coordina il progetto Life Delfi, e Federica Barbera di Legambiente: “Le interazioni delfini-pesca non solo possono essere letali per i delfini, tra i mammiferi marini più amati, ma anche dannose per l’economia della pesca che subisce perdite del pescato, danni alle attrezzature e sospensione delle attività in caso di by-catch“. Per questo, durante il webinar è stato presentato anche un modo pratico per fornire a tutti la possibilità di salvare un delfino; si chiama Marine Ranger ed è un’App che permette di avvisare in tempo reale chi ha il potere di poter intervenire in caso di avvistamento o spiaggiamento di un delfino.
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