L’Oipa lancia un esposto contro l’utilizzo della falconiera da parte di Roma Capitale; le violazioni sarebbero molteplici, secondo l’Organizzazione Internazionale che elenca gli aspetti negativi di questa tecnica di caccia. Inviato alla Polizia Municipale e all’Asl, il documento auspica al fatto che animali innocenti non vengano privati della loro libertà.
Secondo l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali le falconiere utilizzate da parte di Roma Capitale andrebbero a violare i diritti degli animali. Questa tecnica di caccia, usata per allontanare i gabbiani da Palazzo Senatorio, violerebbe secondo l’Oipa una serie di prescrizioni che l’Organizzazione ha elencato nell’esposto.
L’Oipa ha inviato alla Polizia Municipale di Roma Centro e all’Asl Roma 1; l’esposto, contro l’utilizzo della falconeria da parte di Roma Capitale, auspica che il sindaco Gualtieri rinunci presto ad impiegare uccelli, privati della loro libertà.
Come si apprende dalla nota diffusa dall’Oipa, nella mattinata del 28 marzo l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali di Roma ha inviato un esposto alla Polizia Municipale di Roma Centro e all’Asl Roma 1; l’intento è far luce sulla questione che prevede l’utilizzo della falconeria da parte di Roma Capitale. L’Oipa chiede di fare chiarezza; avanzando l’ipotesi che questa tecnica di caccia (per allontanare i gabbiani da Palazzo Senatorio) si basi su pratiche illecite.
Scrive l’Oipa nell’esposto: “Avendo appreso a mezzo stampa della detenzione di rapaci sul tetto del Campidoglio, dalle foto pubblicate sembrerebbero essere due esemplari di poiana di Harris, si chiede, per le rispettive competenze degli enti in indirizzo, di verificare quanto segue“. Il documento redatto dall’Organizzazione Internazionale prosegue: “Gli animali in questione sembrerebbero detenuti legati a un trespolo. In caso di riscontro, si potrebbe configurare la violazione dell’art. 49 c.4 lettera d) del Regolamento del Comune di Roma a tutela degli animali, approvato con delibera n.275 del 2005 dall’Assemblea Capitolina, fattispecie sanzionata dal Regolamento all’art. 56 comma 1“.
Oltre a questa prima richiesta di chiarezza, l’esposto dell’Oipa chiede di fare luce su diversi altri punti; la richiesta verte, infatti, anche sulla constatazione in merito al proprietario (o detentore) degli animali e al suo possesso dell’autorizzazione per la detenzione di animali esotici. Tale autorizzazione è prevista dalla legge regionale del Lazio n. 89/90; e come prosegue l’esposto, in caso di risposta affermativa occorre: “Verificare se l’autorizzazione sia stata rilasciata per la detenzione esclusivamente presso un determinato luogo e/o consenta anche la detenzione in luoghi diversi“.
Inoltre l’esposto inviato dall’Oipa chiede di verificare se le poiane abbiano abbattuto esemplari appartenenti alla fauna selvatica autoctona; in tal caso questo costituirebbe un’ulteriore violazione, in quanto si tratterebbe di caccia fuori dalla stagione venatoria. Nel caso, questa violazione fa riferimento alla pratica vietata dalla legge n. 157/92 e comunque vietata all’interno del Grande Raccordo Anulare dalla legge regionale del Lazio n. 17/95.
L’Organizzazione (da sempre attenta alla tutela degli animali) tiene a precisare che l’uso degli accipitridi (le poiane non sono falchi, ndr) sul Palazzo Senatorio è stato attestato dal consigliere leghista Fabrizio Santori con suo video rilanciato sui social media. Come precisa Rita Corboli, delegata dell’Oipa Roma: “Forse il consigliere non si è reso conto che si tratta di una pratica venatoria fuori dalle regole“.
Prosegue, ancora la delegata: “Auspichiamo che il sindaco Gualtieri rinunci all’uso di poveri uccelli privati della libertà e addestrati a cacciare al servizio del falconiere. Sappiamo che Zetema ha affidato a una società questo incarico nel 2021 per 8.800 euro dal 19.3.2021 al 31.12.2021. Non abbiamo trovato nel sito della partecipata capitolina l’elenco degli affidamenti del 2022. In ogni caso, per allontanare i gabbiani dai suoi siti pregiati, chiediamo a Roma Capitale di ricorrere a metodi dissuasivi etici e rispettosi della vita animale“.
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