Si sta diffondendo negli ultimi giorni la notizia che riguarda Andrea Cisternino e i suoi 450 animali con i quali è bloccato a Kiev. L’animalista italiano gestisce, da oltre 10 anni, un rifugio per creature abbondante in Ucraina; attualmente, visto lo stato di grande emergenza, il nostro connazionale, insieme ai i volontari che lo sostengono e gli animali, potrebbe essere a rischio sopravvivenza.
Il rifugio nel quale Andrea Cisternino è intrappolato si trova sulla direttrice delle forze armate russe provenienti da nord. L’uomo, insieme agli altri volontari ucraini e i 450 animali, rischia di morire di fame e sete, oltre che ad essere in pericolo a causa degli attacchi armati. A fronte di questo, un appello è giunto alla Farnesina.
Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha lanciato, a tal proposito, un comunicato ufficiale; in esso la Farnesina informa di seguire con la massima attenzione la situazione di Andrea Cisternino. Anche l’OIPA ha fatto sapere di essere disposta ad offrire il suo sostegno; comunicando di restare a disposizione con uomini e mezzi.
Da giorni Andrea Cisternino si trova bloccato nel Rifugio Italia Kj2 che gestisce da dieci anni in Ucraina; l’animalista si occupa delle creature abbandonate e, oltre a quattro volontari ucraini, con il nostro connazionale sono intrappolati 450 creature di ogni specie. L’uomo non ha lasciato il paese dopo l’inizio dei bombardamenti per non abbandonare gli animali; ma adesso la situazione è giunta allo stremo e il pericolo di morire di fame e di sete, oltre che sotto l’attacco armato, è sempre più forte.
Per salvare Andrea Cisternino i volontari ucraini e gli animali è giunto, da parte di conoscenti e familiari, un appello alla Farnesina. La struttura, infatti, è ormai senza acqua potabile, cibo, elettricità e telefono; si tratta di una situazione di massima emergenza che, senza aiuti, dato l’incessante e tragico proseguimento della guerra, potrebbe degenerare nella maniera più drammatica.
Di risposta all’appello ricevuto, lo scorso 21 marzo, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha fatto sapere, attraverso una nota ufficiale pubblicata anche sul sito: “La Farnesina segue con la massima attenzione la situazione del connazionale Andrea Cisternino, che gestisce un centro per la protezione degli animali abbandonati vicino a Kiev. In particolare, nel contesto delle attività in corso per assistere gli italiani che ancora si trovano in Ucraina, l’Unità di Crisi, in raccordo con l’Ente Nazionale per la Protezione degli Animali, si è attivata per facilitare, tramite contatti con le Autorità locali, l’arrivo di cibo e medicinali veterinari“.
Come ha tenuto a precisare ancora la Farnesina, nel comunicato apparso anche sul sito ministeriale: “Il Rifugio Italia Kj2 di Kiev – gestito proprio da Andrea Cisternino – fin dalla sua apertura, 10 anni fa, è in contatto con la nostra Ambasciata, che ne riconosce le attività e che, negli anni, ha sostenuto nei rapporti con le autorità locali“. Tuttavia il Ministero specifica quanto la situazione sia complicata, anche a fronte del fatto che il rifugio si trova, attualmente, sulla direttrice delle forze armate russe provenienti da nord; di conseguenza, concludono dalla Farnesina: “L’Ambasciatore Zazo aveva visitato il centro prima dell’inizio delle ostilità. La possibilità di fare giungere viveri nell’area è legata ad una sospensione dei combattimenti da parte dei belligeranti“.
Anche per supportare una situazione che, senza dubbio, si delinea come estremamente complicata l’OIPA ha fatto sapere di essere disposta a fornire ogni aiuto alla Farnesina; l’Organizzazione, infatti, è pronta a prestare mezzi e uomini, qualora sia necessari per soccorrere Andrea Cisternino. Come fa sapere OIPA da un comunicato ufficiale: “In questi giorni alcuni camion di aiuti offerti dall’associazione hanno oltrepassato i confini dell’Ucraina e le staffette sono arrivate fino a Kiev“.
Massimo Comparotto, presidente OIPA ha dichiarato: “Ringraziamo la Farnesina per l’impegno preso per la risoluzione di questa gravissima emergenza; e restiamo a disposizione con uomini e mezzi per portare i necessari aiuti tramite le nostre leghe-membro in Ucraina e nei paesi confinanti. Attraverso la logistica che abbiamo allestito in questi giorni anche grazie alla generosità di chi ha risposto alla nostra raccolta fondi Emergenza Ucriaina“.
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