La guerra in Ucraina sta procurando migliaia di profughi; delle tante persone in fuga dal conflitto molte non si separano dai loro animali domestici. Anche Liuba è una donna ucraina costretta a lasciare il suo paese; la sua fuga, però, non è avvenuta in solitaria, ma in compagnia dei suoi 19 cani.
Secondo quanto ha spiegato l’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa) Liuba avrebbe potuto salvarsi solo grazie alla fuga. Ma fuggire con i propri animali domestici comporta delle difficoltà maggiori; soprattutto se, come nel caso di questa donna, i cani che l’accompagnano sono 19.
Solo grazie ad una rete di solidarietà, che in questo caso è partita dall’Enpa, Libua è potuta scappare ai bombardamenti per arrivare in Italia salva; con lei anche tutti i suoi fedeli amici a quattro zampe con i quali ha affrontato il viaggio.
Il conflitto armato, che sta colpendo l’Ucraina dallo scorso 24 febbraio, sta generando un esodo di tante persone in fuga dalla propria terra costrette a scappare per salvarsi la vita. Sono migliaia le persone che attraversano i confini cercando asilo nei paesi limitrofi, tra cui non manca l’Italia. Molti dei profughi in fuga dalla guerra non si vogliono separare dai loro animali; e per proteggere anche queste situazioni si sono attivate delle reti di solidarietà che supportano sia i proprietari che gli animali. Infatti, oltre ai cani e i gatti che superano i confini dell’Ucraina con i loro proprietari ne esistono anche molti soli; anche per i randagi, gli animali abbandonati o quelli provenienti dai rifugi esiste una rete attiva di volontari.
La situazione di Liuba sicuramente è risultata più complicata; la donna, infatti, non si voleva separare da nessuno dei suoi 19 cani. E per tutelare questa circostanza l’Enpa, attraverso la missione a Uzhorod, è riuscita a salvare la donna e i suoi cani che adesso sono in viaggio verso l’Italia. Prima dell’intervento dell’Enpa, infatti, Liuba era rimasta bloccata, poiché per fattori legati all’organizzazione avrebbe potuto mettersi in salvo con la carovana solo lasciando i suoi cani in Ucraina.
Per Liuba l’amore verso i suoi cani è risultato essere superiore a quello per la sua stessa vita; tanto che la donna non è riuscita ad abbandonare i suoi 19 cani (5 mastini adulti e 3 cuccioli, 10 golden retriever, 1 flat) ed è rimasta con loro, fino all’intervento di Enpa, presso il rifugio Barbos a circa 200 metri in linea d’aria dal confine slovacco e a meno di 6 chilometri dalla dogana.
Grazie alla missione Uzhorod Liuba, però, è riuscita a riprendere la sua fuga; una storia drammatica di guerra e d’amore, ma anche di solidarietà e impegno. Per Liuba e i suoi cani è prevista un’accoglienza a Perugia dove i cani saranno in osservazione sanitaria al rifugio Agrilia a Ponte Pattoli. Come scrive Leggo, Carla Rocchi, presidente Nazionale dell’Enpa ha dichiarato: “Esemplare questa donna che pur di non lasciare i suoi cani aveva in un primo momento scelto di non varcare la frontiera dopo aver già percorso oltre 1.300 chilometri tra pericoli e bombardamenti“.
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