In quanto esseri viventi, anche per gli animali arriva il momento di affrontare la terza età; ovvero la fase della vita in cui non sono più giovani e scattanti, ma diventano anziani. Ovviamente questo rappresenta un cambiamento importante nel loro stile di vita che influisce anche nel comportamento; ma come i nostri nonni umani, anche i nonni e le nonne a due, quattro o senza zampe possono assumere il ruolo di guida. Le orche anziane, per esempio, secondo uno studio di Lauren Brent della University of Exeter (UK) guidano la famiglia in cerca di salmoni, soprattutto quando risulta più complicato trovarli. Discorsi diversi si possono fare, per esempio, per cani, gatti, conigli e persino scimpanzé.
Molto dipende dalla specie di appartenenza, ma, in genere, tutti gli animali anziani assumono un ruolo importante all’interno dei gruppi familiari in cui vivono. Gli scimpanzé, come piega Zarin Machanda, della Tufts University (Usa), che ha pubblicato uno studio su Science: “In natura vivono oltre i 50-60 anni: li consideriamo “anziani” dopo i 35. I maschi tendono a raggiungere il loro massimo rango nel gruppo tra i 20 e i 35 anni“; ma quello che sembra emergere come dato curioso è che questi primati assumono, nella terza età, comportamenti molto simili agli esseri umani. Come sottolinea la ricercatrice, per fare un esempio: “Gli scimpanzé maschi diventano meno aggressivi. Poi cercano di avere più legami significativi: hanno più amicizie reciproche, cioè con individui che ricambiano l’atteggiamento amichevole“.
Per gli animali anziani che vivono nelle case la situazione potrebbe variare; in genere cani, gatti o conigli hanno una fase d’invecchiamento che è caratterizzata da meno vitalità e maggiore vulnerabilità. “In natura è un momento non facile: molti animali anziani corrono maggiori rischi di essere predati e di non riuscire più a cacciare – spiega Federica Pirrone, come si legge su Focus – Per gli animali curati e nutriti da noi è diverso“. Tuttavia anche negli animali domestici si notano dei cambiamenti nel comportamento, tipici dell’avanzare dell’età. Variazioni nel ritmo del sonno, calo della memoria spaziale, diminuzione delle funzioni cognitive e calo dell’attenzione potrebbero essere tutti ‘sintomi’ della terza età. Come spiega ancora l’etologa Federica Pirrone: “Gli animali anziani inoltre sopportano meno gli ambienti rumorosi e affollati e ne stanno lontani. Il cane tende a riposarsi vicino al padrone, cosa che lo rassicura“. Infine, come sottolinea ancora l’etologa, anche gli animali s’ingrigiscono.
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