Roma, le forze dell’ordine salvano un cane vittima di maltrattamenti

Un giovane Pitbull si trovava legato ad un termosifone con un guinzaglio lungo appena mezzo metro; a fare la scoperta la Polizia di Stato e la Polizia Locale della Capitale. A rendere noto il fatto un post pubblicato sulla pagina Facebook della Questura di Roma. Dopo gli allarmi lanciati da alcuni condomini, le forze dell’ordine si sono recate presso un’abitazione in via Agostino Mitelli; lì, gli agenti della Polizia di Stato del VI Distretto Casilino insieme a quelli di Polizia Roma Capitale – U.O. VI Gruppo “Torri”, hanno trovato una situazione estremamente allarmante.

La scoperta della Polizia e i maltrattamenti

Dopo essere giunti sul posto della segnalazione, gli agenti hanno ripetutamente bussato alla porta dell’appartamento indicato ma, nonostante i ripetuti lamenti provenienti dall’abitazione, per la Polizia è stato impossibile accedere se non dopo aver contattato i Vigili del Fuoco. L’intervento è avvenuto dopo che alcuni vicini di casa avevano denunciato i presunti maltrattamenti nei confronti di un cane.

Un giovane Pitbull, visibilmente denutrito, viveva in mezzo ai suoi stessi escrementi legato (con un guinzaglio di appena mezzo metro) ad un termosifone. Come spiega la Questura di Roma, durante le procedure di salvataggio dell’animale, il proprietario del Pitbull è tornato a casa ed ha immediatamente tentato la fuga; ma, inseguito dalla Polizia, è stato bloccato. Gli agenti, tra le altre cose, hanno scoperto che l’uomo (un 31enne di Capo Verde) era risultato essere sottoposto all’obbligo di firma per reati inerenti gli stupefacenti. Per il proprietario del cane è immediatamente scattata la denuncia per maltrattamenti e il povero Pitbull è stato affidato alle cure alle guardie zoofile e del personale di una ditta autorizzata dalla ASL Roma 2. La speranza è che, dopo le sofferenze e  traumi ricevuti, ora il giovane cane possa presto trovare una famiglia in grado di amarlo come merita.

LEGGI ANCHE: 360 cuccioli di beagle usati per esperimenti trovati morti da un’indagine di PETA

Impostazioni privacy