Durante il lockdown gli animali da compagnia hanno riempito le case di moltissime famiglie; tuttavia, dietro a questo boom super positivo, c’è una problematica che richiede un’imminente soluzione. Da qualche mese si registra, infatti, un calo nella produzione e nel reperimento dei vaccini per cani e gatti; sono diverse, a tal proposito, le segnalazioni che arrivano dai veterinari. Aisa, Associazione Nazionale Imprese della Salute Animale che fa parte di Federchimica, spiega le ragioni alla base di questa difficoltà di produzione, facendo una stima dei tempi necessari per il ritorno a una situazione di normalità.
“La diminuzione della disponibilità dei vaccini – spiega Arianna Bolla, la Presidente di Aisa – è dovuta in primis a un aumento senza precedenti della domanda in tutta Europa, che fa seguito all’esplosione demografica degli animali da compagnia a cui abbiamo assistito durante i periodi di lockdown“. Questo quanto evinto da una nota dell’Associazione. Nell’anno del Covid, più di una famiglia su tre di italiani ha scelto di vivere con un animale domestico; questo boom di adozioni del 15% ha incrementato la richiesta di vaccini anti-Covid per cani e gatti.
“Inoltre, proprio la pandemia da Covid-19 – spiega ancora Arianna Bolla – e la corsa alla produzione di vaccini per immunizzare il maggior numero di persone possibili, ha contribuito a rendere di difficile reperibilità materiali di confezionamento comuni come le fiale di vetro o i sigilli di plastica“. Tuttavia, come specifica Aisa, oggi le aziende stanno lavorando per ripristinare la situazione e fare in modo che la fornitura di vaccini sia nuovamente adeguata al numero di cani e gatti che hanno esigenza.
“Siamo consapevoli della situazione che stanno affrontando pet owner, pazienti e veterinari“; rivela ancora la presidente di Aisa. “Sarà nostra cura tenere sempre aggiornati tutti i nostri stakeholder su ogni evoluzione che le aziende si sono impegnate a portare avanti. La complessità dei processi produttivi stessi, la situazione globale dovuta alla pandemia e l’esplosione demografica della popolazione di animali da compagnia, ci porta a stimare un miglioramento della situazione a partire dai primi mesi del 2022“.
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