Partire con il proprio micio in vacanza è la scelta più amorevole che un proprietario possa fare; tuttavia, quando si decide di portare i gatti in viaggio è necessario essere a conoscenza delle regole e delle leggi da rispettare, sia nei paesi europei che in quelli extra europei. Prima di mettersi in viaggio è, dunque, importante informarsi su gli obblighi che le leggi del paese, in cui si è diretti, impone.
Per gli Stati membri dell’Unione Europea, il Legislatore ha dettato alcune norme che regolano il trasporto dei gatti da un paese all’altro dell’Europa; esse prevedono l’utilizzo del microchip e del passaporto europeo nel quale dovrà essere indicata anche la certificazione antirabbica. Per i paesi extra europei, invece, non esistono degli obblighi definiti; di conseguenza, oltre all’indispensabile passaporto per il gatto, è necessario anche prendere contatti con il Consolato del paese di destinazione. Tuttavia, sia in Europa che fuori dalla comunità europea, certi accorgimenti risultano indispensabili.
Norme principali per viaggiare con i gatti
Il microchip in Italia, salvo che in Lombardia e in Puglia, non è ancora obbligatorio; risulta però indispensabile quando si decide di viaggiare verso l’estero. Il passaporto europeo è un ulteriore strumento fondamentale per i viaggi con i gatti; in esso sono contenute, infatti, informazioni relative all’identificazione dell’animale e alla sua storia sanitaria. Sempre obbligatoria l’antirabbica oltre ad eventuali trattamenti contro l’echinococco multilocularis richiesti in Irlanda, Irlanda del Nord, Finlandia, Norvegia e Malta.
Come già accennato, per viaggiare fuori dalla Comunità Europea non esiste una disciplina comune; tuttavia, esistono degli obblighi precisi e, sommariamente, uguali per tutti: microchip, passaporto e antirabbica. Prima di concludere, in fine, è bene ricordare come in certe circostanze specifiche (vedi, ad esempio, le recenti restrizioni per il contenimento del Covid-19) alcune norme potrebbero subire delle modifiche; dunque, prima di viaggiare è sempre buona procedura informarsi con il Consolato del paese in cui si intende recarsi.
LEGGI ANCHE: Animalisti in protesta davanti Downing Street: “Salvate l’alpaca Geronimo”