Ponza, squalo di tre metri rimane impigliato in una rete da pesca: salvato dai pescatori

Una vicenda, apparentemente, insolita quella che vede protagonisti un gruppo di pescatori che hanno trovato, impigliato nella loro rete da pesca, uno squalo di tre metri. A raccontare i dettagli della scoperta gli uomini presenti sul peschereccio, i quali hanno documentato l’accaduto sulla pagina Facebook Sei di Terracina se… . Il peschereccio, proveniente da Terracina, si trovava nelle acqua di Ponza quando si è accorto che qualcosa di molto pesante si era impigliato nella rete da pesca; dopo qualche minuto la sorpresa: uno squalo incastrato, ma ancora vivo.

Il salvataggio dello squalo

Dopo aver trovato l’animale di tre metri impigliato nella rete da pesca, i membri dell’equipaggio terracinese hanno deciso di liberare l’animale. Dopo qualche scatto, per testimoniare l’evento, i pescatori hanno deciso di liberare la creatura e permettergli di tornare in mare. Le procedure di salvataggio non sono state facili, ma dopo qualche tentativo il grosso pesce è tornato finalmente a nuotare in libertà. Lo squalo, trovato nelle acque di Ponza, sembra essere un esemplare di capopiatto, il cui nome scientifico è Hexancus griseus; nonostante le sue dimensioni considerevoli (che in taluni casi possono superare anche i quattro metri di lunghezza), l’animale, conosciuto anche come squalo vacca, sembra non essere aggressivo.

Non si tratta del primo avvistamento di squali nel litorale laziale; ad inizio giugno 2021 un altro esemplare era stato visto nelle acque che circondano Santa Marinella. I biologi marini spiegano che la causa principale dell’avvicinamento di questi esemplari potrebbe dipendere dalla pesca, che ha depredato i fondali lasciando molte creature affamate. Tuttavia è bene precisare, come ha chiarito Francesca Romana Reinero, coordinatrice scientifica del Centro Studi Squali di Massa Marittima in Toscana, a Fanpage.it: “Delle circa 540 specie di squali ad oggi conosciute, solo cinque sono potenzialmente pericolose per l’uomo, ossia squalo bianco, squalo tigre, longimano, squalo leuca e squalo martello maggiore, ossia meno del 1%.”

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