Madre Natura è sempre in grado di regalare sorprese e scenari che stupiscono; l’esistenza dei pesci trasparenti rientra, senza dubbio, tra i fenomeni più affascinanti del mare. La trasparenza non è una dote concessa a tutti e richiede delle particolari condizioni; gli animali acquatici, provvisti di questa caratteristica, sono, in genere, le specie che popolano gli abissi.
Tra i pesci trasparenti uno dei più comuni è lo scorfano foglia, noto con il nome scientifico di Taenianotus triacanthus; si tratta di un piccolo pesce che abita in prossimità del reef nella zona tra gli Oceani Indiano e Pacifico. Questa creatura è lunga circa 10 cm ed è completamente trasparente in fase larvare per mimetizzarsi ed evitare l’attacco dei predatori; durante la crescita poi lo scorfano foglia assume colorazioni variabili tra il verde e l’azzurro, ma la sua pelle rimane sempre traslucida. Tuttavia questi pesci devono alla loro caratteristica anche alcune importanti limitazioni.
I limiti dei pesci trasparenti
Anche se essere “invisibili” è un ottima strategia contro i predatori, pare che alcuni cacciatori abbiano sviluppato la capacità di vedere la luce polarizzata, ossia quella riflessa anche dai pesci trasparenti; ma non è questo l’unico limite derivato dalla trasparenza. I pesci trasparenti, infatti, hanno una struttura delicata, spesso sono di forma piatta e non possono essere provvisti di forti elementi di sostegno. Solo negli abissi, sostenuti dall’acqua del mare, queste creature possono sopravvivere e muoversi in tranquillità; in superficie la luce del Sole non gli permetterebbe di evolversi. La trasparenza coinvolge tutti i tessuti del pesce, le uniche parti del corpo visibili sono gli occhi (uguali a quelli degli altri pesci) e il contenuto dello stomaco, distinguibile dopo il pasto; tuttavia, quando i pesci trasparenti muoiono, diventano opachi perdendo la loro trasparenza.
LEGGI ANCHE: Come fanno i gechi a restare “incollati” ai muri? Non dipende solo dalle zampe