Udito del gatto: come capire se il micio è diventato sordo e aiutarlo

I mici, così come altri animali, possono essere colpiti da problemi all’apparato uditivo; benché si tratti di disturbi, a volte, irreversibili, i felini sono animali estremamente adattabili e proprio per questo motivo, un gatto sordo può vivere senza particolari difficoltà, ma necessita, ovviamente, di attenzione specifiche. Di conseguenza, è fondamentale saper riconoscere i sintomi della sordità nel pet, così da potergli fornire tutte le cure di cui ha bisogno.

Le cause che possono generare la perdita dell’udito nel gatto sono diverse; se l’invecchiamento potrebbe essere il principale motivo, esistono diversi fattori da valutare e tenere in considerazione. Un gatto, infatti, può diventare sordo sia in maniera momentanea che permanente; nel primo caso si può trattare di infezioni batteriche, parassitarie o micotiche, nel secondo caso, invece, il micio può perdere definitamente l’udito a causa di una malattia, di una grave infezione o a seguito di incidenti. Ecco allora che risulta importante saper riconoscere i sintomi.

Come riconoscere un gatto sordo

I felini hanno una capacità molto sviluppata di servirsi di tutti i sensi a loro disposizione; di conseguenza, la perdita di uno (in questo caso l’udito) potrebbe essere camuffata dalle abilità del gatto. Ma per capire se il micio sia sordo ci sono degli accorgimenti importanti da tenere presente. Se l’animale non reagisce a rumori forti o non gira le orecchie in tutte le direzioni per captare i suoni, potrebbero essere sintomo di sordità; inoltre, i gatti sordi potrebbero avere difficoltà a svegliarsi e si destano dal sonno solo se toccati. Se la sordità si verifica all’improvviso per il micio potrebbe essere debilitante, oltre che disorientante, quindi è importante conoscere il modo per sostenerlo. Evitare pericoli che il gatto non potrebbe percepire in assenza di udito è sicuramente la prima regola da tenere presente; inoltre, sostituire i comandi vocali ai gesti è un ottimo sistema per interagire. Avvicinarsi sempre con cautela e aspettare che il gatto percepisca la presenza umana con gli occhi, prima di toccarlo; questo lo aiuterà a non aver paura e sentirsi a suo agio e al sicuro.

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Francesca Perrone

Cultura, Ambiente & Pets Messinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura. Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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