Perché il Pesce Palla si gonfia? Dipende dal suo stomaco

Tra gli animali che popolano mari e oceani il Pesce Palla rientra, senza dubbio, tra i più affascinanti; a renderlo unico il suo “gonfiore”. Queste creature sono note, infatti, per la loro capacità di gonfiarsi in determinate situazioni, specialmente, di pericolo. Questa specie attua un particolare meccanismo di difesa, quando si sente minacciata; a questa attività si accompagna poi la produzione di una sostanza tossica che gli consente di aggredire i predatori.

Il Pesce Palla si gonfia grazie ad un movimento specifico del suo corpo: con precisione per mezzo di una estroflessione dello stomaco, che si riempie di acqua o di aria. In questo modo l’animale riesce a salire in superficie ed essere scambiato per una boa, o comunque assumere un aspetto più temibile e minaccioso per i possibili predatori. attraverso il suo “gonfiore” e servendosi, quando è il caso, anche della tetradossina (sostanza velenosa) il pesce si difende.

Pesce Palla: come produce il veleno e con quali effetti

La tetradossina è una sostanza velenosa che il Pesce Palla produce dai suoi aculei; con essa la creatura riesce a difendersi fino ad immobilizzare il predatore, attraverso il veleno che agisce sul sistema respiratorio. Il biologo marino Masafumi Amano, della Kitasato University di Tokyo, ha spiegato che la neurotossina che il Pesce Palla produce risulta per l’animale una sorta di antistress; se per le altre creature si tratta di uno dei veleni più potenti al mondo, per il pesce che lo produce è un ottimo palliativo contro lo stress. Una delle specie di Pesce Palla, il Fugu, non crea direttamente la tetradotossina ma la assimila nel suo corpo, attraverso i batteri che prende dal cibo; infatti, posto ad una dieta controllata questa specie perde completamente la componente velenosa dal suo corpo.

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