Nonostante il suo nome possa trarre in inganno, il Cane della Prateria non appartiene all’ordine dei canidi ma dei roditori; con più precisione, questi mammiferi sono della famiglia degli sciuridi, la stessa a cui appartengono gli scoiattoli. Conosciuto con il nome scientifico di Cynomys, questa specie animale, poco diffusa in Italia, nasce nelle praterie delle regioni occidentali degli Stati Uniti; negli anni è stato apprezzato e ricercato anche come animale domestico e alcune delle sue caratteristiche lo rendono davvero speciale.
Il Cane della Prateria deve il nome al suo particolare verso: un insolito ululato simile a quello dei cani; ma a parte questo, non condivide nessuna altra caratteristica con i quattro zampe. Si tratta di un animale dall’aspetto docile, non supera i 45 centimetri di altezza, mentre il suo peso può variare dai 500 grammi fino ai 2 chili (i maschi sono più grandi delle femmine); il suo corpo è allungato e in posizione statica tende a rimanere in piedi sulle zampette posteriori.
Curiosità sul Cane della Prateria
Di questa razza di sciuridi esistono diverse specie, il Cynomys Ludovicianus è il più conosciuto e il più allevato in cattività. Il corpo allungato del Cane della Prateria gli consente di muoversi con agilità sul terreno, in mezzo alla bassa vegetazione delle praterie americane, ma anche nel sottosuolo, dove scava le gallerie che utilizza come tane. La pelliccia di questi animali e nelle tonalità del marrone, tranne che nella coda; nella parte terminale, infatti, questa parte del corpo tende a scurirsi fino a diventare del tutto nera, così da donargli il nomignolo di “coda nera”. Questi mammiferi sono animali erbivori, che si nutrono principalmente di: fieno, erba e verdura fresca. Come molti altri roditori, anche il Cane della Prateria necessita la limatura dei denti; in natura adopera i tronchi, in cattività necessita di pezzi di legno o piccoli blocchi di minerali adatti.
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