Il malcapitato protagonista della vicenda è un operaio di Kogarah, che dopo essere entrato in bagno ha sentito un morso; poi la scoperta agghiacciante: era un ragno velenoso. Con precisione pare si trattasse di un Redback; una specie di aracnide capace di uccidere un uomo, almeno fino a qualche anno fa. Il giovane ha ricevuto il morso alle parti intime mentre stava usando il bagno chimico del cantiere nel quale lavorava nel Nuovo Galles del Sud. La corsa in ospedale è stata immediata.
Secondo quanto si apprende dalle informazioni statistiche e scientifiche, fino al secolo scorso il ragno dalla schiena rossa era tra le specie più pericolose in Australia. Il suo morso era in grado di procurare, oltre ad un dolore micidiale, anche conseguenze molte più gravi; in certi casi persino la morte. Ad essere più pericolose, sono le femmine della specie. Solo nel 1950 è nato il vaccino in grado di contrastarne il veleno che colpisce il sistema nervoso. Tuttavia, anche se non sono stati registrati più decessi dopo il vaccino, i sintomi dopo il morso del Redback, possono essere molto pesanti: dolori insistenti che possono durare anche per giorni.
Terrorizzato dall’accaduto e cosciente della pericolosità che, soprattutto in passato aveva avuto il ragno dalla schiena rossa, l’operario di Kogarah ha deciso di recarsi in ospedale. Senza attendere l’arrivo dell’ambulanza infatti, l’uomo ha preferito recarsi da solo presso il St George Hospital. Dopo l’accaduto, il professor Julian White, esperto entomologo australiano di questa specie, ha spiegato alla stampa che, grazie al vaccino ma anche alle piccole zanne di cui è dotato il ragno (le quali limitano il quantitativo del veleno iniettato), il Redback oggi non è più letale come prima; ma questo non esclude la sofferenza che si prova dopo un morso: “Io consiglio, in caso di attacco, di chiamare subito il numero di emergenza e poi di applicare sulla parte un impacco di ghiaccio per limitare il gonfiore dato dall’aumento della pressione sanguigna e mitigare un po’ il terribile dolore in attesa dell’intervento di un medico”. Pare dunque che l’operaio di Kogarah sia oggi completamente fuori pericolo.
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