Allarme del WWF: come le specie aliene stanno distruggendo l’ecosistema

Il WWF, lancia un allarme scioccante. Aumenta il numero di animali rari, scomparsi a causa dell’introduzione di specie aliene nell’ecosistema, che stanno distruggendo la fauna presente in natura. Secondo il Living Planet Report 2018 del WWF, che ha affrontato una ricerca accurata sulla biodiversità, sembrerebbe che dal 1500 ad oggi, più del 75% delle specie animali presenti in natura, si sia estinto a causa dell’agricoltura, ma non solo ad influire sulla scomparsa dei grandi predatori anche la presenza di specie aliene che contrastano quelle autoctone.

I grandi mammiferi o i grandi predatori, non possono essere più ripristinati una volta estinti; la loro scomparsa genera uno squilibrio consistente nell’ecosistema. A cancellare le specie autoctone contribuiscono anche l’introduzione di specie aliene negli ecosistemi ha quasi cancellato le specie autoctone. Considerevoli esempi riguardano questo fenomeno. Il caso delle carpe asiatiche, è uno di questi; questi pesci, stanno devastando l’equilibrio dei laghi e dei fiumi americani. Situazione analoga, avviene per i pesci siluro, nativi dell’Europa Orientale, che hanno colonizzato il Po e l’Adige. Queste specie sono giunte nei territori a loro sconosciuti, a causa dell’uomo che li ha introdotti negli habitat diversi per l’allevamento; questo non curanti del danno che avrebbero causato alle specie già presenti.

I danni causati dall’agricoltura

I 50 esperti impegnati nella ricerca e la Zoological Society of London, hanno affermato che negli  ultimi 50 anni, il consumo delle risorse naturali è aumentato del 190%. I dati riportati dal Living Planet Report, sono allarmanti, infatti la ricerca annuncia che, oggi il 25% della superficie terrestre è ancora naturale, ma nel 2050 rischierà di ridursi al 10%. A causare danni all’ecosistema e alla fauna mondiale è soprattutto il degrado dei suoli, che condiziona la salute di 3,2 miliardi di persone. A causare danni sempre più gravi al nostro pianeta, sono la deforestazione, il consumo delle risorse, l’inquinamento e persino l’agricoltura massiccia. Queste attività hanno provocato effetti devastanti sugli ecosistemi. Diverse specie animali, non riescono spesso ad adattarsi ai mutamenti e causa di questi, tanti animali muoiono fino all’estinzione.

Il bracconaggio causa l’estinzione di massa

Ad incrementare la scomparsa delle specie animali presenti in natura, sicuramente il fenomeno del bracconaggio. Sono tanti ancora oggi, gli animali cacciati per sport o per il mercato nero; tra questi numerosi mammiferi, uccelli e rettili. Molte creature presenti nell’ecosistema, si sono ridotte a causa di questa pratica illegale; e spesso sono a rischio anche le specie che si trovano nelle aree protette, poiché sono testimoniati casi, in cui i bracconieri, sono riusciti ad entrare anche in queste zone.

Come se non bastasse: anche il commercio illegale

Diversi sono gli animali che vengono commerciati nel mercato nero. Tra queste il tonno rosso è tra i più esportati ed importati nel mondo. L’operazione, condotta dalle autorità spagnole e da Europol, ha scoperto un giro d’affari di 12,5 milioni di euro l’anno e 79 persone coinvolte tra Spagna, Francia ed Italia. In Cina, la situazione è ancora più grave (se è possibile); nel territorio asiatico, il commercio illegale riguarda le ossa di tigre e i corni di rinoceronte. Pare che per la medicina cinese, questi animali hanno poteri curativi e nonostante dal 1993 ne sia stata vietata la caccia e siano stati eliminati dalla medicina tradizionale cinese, molti continuano a cacciare tigri e rinoceronti illegalmente, non curanti che questo a lungo andare potrà causare l’esitnzione di questi mammiferi.

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