E’ di qualche ora la notizia di un misterioso ritrovamento tra le spiagge del Belgio; alcune foto testimoniano cosa è successo. Un fatto raro e straordinario, che ha destato lo stupore e allo stesso tempo la preoccupazione di tutti; è stata infatti ritrovata una Balenottera di 18 metri spiaggiata in Belgio, ciò che rende il fatto ancora più eclatante, dipende dalla consapevolezza che questo evento non si verificava più ormai da più di 20 anni. Il grosso cetaceo, di ben 35 tonnellate, si è spiaggiata durante la notte tra il 27 e il 28 ottobre, aiutata da un battello, sul litorale del Coq in Belgio. Purtroppo, la balenottera è arrivata già morta alla costa belga, non è stato dunque possibile salvarla in alcun modo.
l’evento però ha destato la preoccupazione di molti biologi marini, perché infatti come riportato dagli esperti, questo tipo di cetacei non è indigeno ma si trova di solito solo nelle acque più fredde dell’Atlantico, in Islanda e Groenlandia. Gli scienziati intervenuti sul posto, hanno immediatamente studiato il corpo dell’animale, per comprendere le cause del suo nomadismo e poter trovare una soluzione affinché altri suoi simili, non facciano la sua stessa triste fine. Da una prima osservazione, il mammifero marino era molto magro per la sua taglia, e aveva qualche ecchimosi. Sul posto, sono immediatamente intervenuti i biologi e ricercatori dell’Institut royal des Sciences naturelles de Belgique (Irsnb) e dell’Università di Gand, che hanno avviato l’autopsia, per comprendere le cause del decesso, poiché ad un primo sguardo, l’animale non presentava né malattie letali, né ferite gravi.
I biologi che hanno studiato il corpo del cetaceo, hanno spiegato che, spesso questi grandi mammiferi marini, vengono urtati dalle navi o restano feriti nelle reti da pesca, e questo nella maggior parte dei casi, le porta a perdere il senso dell’orientamento. Gli scienziati hanno inoltre aggiunto che, le acque del Mare del Nord, non contengono abbastanza nutrimenti, adeguati a sostentare questo tipo di cetacei così grandi; questo aggiunto alle ferite procurate dalle navi e alla perdita dell’orientamento, può risultare letale per le balene, fino purtroppo a condurle alla morte a causa della scarsa nutrizione. Gli scienziati, che stanno ancora analizzando il corpo della balenottera però, stanno ancora ipotizzando, che potrebbero esistere altri fattori che hanno contribuito al decesso dell’animale; ovvero gli esperti pensano che l’animale abbia potuto ingerire della plastica, così da bloccare l’impianto respiratorio. Questo tipo di morte purtroppo, spetta a moltissimi pesci, che vivono nelle acque inquinate e la balenottera di 18 metri, potrebbe essere l’ennesima vittima. A breve i biologi forniranno i risultati.
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