Il cane, battezzato Hachiko dagli studenti, per la somiglianza della sua storia con quella del famoso Akita che ha atteso per anni il proprietario dopo la sua morte, ha rischiato la vita In Russia un cane ha atteso per tre anni il suo proprietario davanti all’ingresso di un ateneo, esposto al gelo e alla neve. Mai nessuno è venuto a riprenderlo e, fortunatamente, grazie a un video-appello, ha infine trovato una nuova adozione.
Tutti sanno quanto possa essere grande e incondizionato l’amore di un cane, che riesce a dimostrare dedizione assoluta in qualsiasi situazione e circostanza. L’amore di un cane è puro e inalienabile e nulla può scalfire il legame che è in grado di stabilire con il suo umano, come dimostrano molte storie di vera abnegazione (LEGGI ANCHE CADE E BATTE LA TESTA: I CANI SALGONO IN AUMBULANZA E…, HA UN INFARTO E MUORE NEI BOSCHI, IL SUO CANE CHIAMA I SOCCORSI e CANE SOCCORRE IL SUO PROPRIETARIO DOPO IL SUO INCIDENTE). L’incrollabile fedeltà di un cane riesce ad andare oltre finanche le storie di maltrattamento e di abbandono (LEGGI ANCHE IL CANE CHE PIANGE: ABBANDONATO ALLA STAZIONE ASPETTA ANCORA IL SUO PADRONE e CANE SALVATO DAL FIUME ASPETTA PER MESI SUL MOLO IL RITORNO DELLA SUA FAMIGLIA).
E sicuramente sarà stato abbandonato il cane che ha atteso per ben tre anni al gelo il suo proprietario a Ufa, capoluogo della regione di Baschiria, in Russia. In realtà non si sa con precisione sé il cane fosse stato lasciato lì da qualcuno che voleva disfarsene, oppure semplicemente era desideroso di un contatto umano. Tutto ciò che si sa di lui è che è stato immobile in paziente attesa davanti all’ingresso principale dell’università tecnologica del petrolio, attesa che è durata per ben tre anni. Nonostante le rigidissime temperature, il cane non ha mai cercato riparo e gli studenti tutte le mattine lo trovavano nello stesso punto in cui lo avevano lasciato il giorno prima.
Il cane, battezzato Hachiko dagli studenti, per la somiglianza della sua storia con quella del famoso Akita che ha atteso per anni il proprietario dopo la sua morte, ha rischiato la vita per l’estrema esposizione alle temperature polari del luogo e, quando gli studenti si sono resi conto che il suo stato di salute stava precipitando, hanno deciso di lanciare, insieme a dei volontari animalisti, un video-appello per trovargli una possibile adozione. Sono stati in tanti a rispondere e infine Hachiko, dopo tanti anni, ha trovato finalmente accoglienza presso una famiglia di contadini. Fortunatamente questa storia ha avuto un lieto fine, ma purtroppo non è sempre così. Per questo si invita ad adozioni responsabili, che non si concludano con l’abbandono.
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