A Capodanno lancia il cane dalla finestra

A Torino, durante la notte di Capodanno un uomo ubriaco ha lanciato dalla finestra il proprio cane ed è stato denunciato per maltrattamento di animale.

A poche ore dal brindisi per il Nuovo Anno, un meticcio di taglia piccola è stato uno delle prime vittime di violenza sugli animali del 2017. La vicenda è avvenuta a Torino, in Corso Dante, dove un uomo, un marocchino di 39 anni, durante la notte di Capodanno, ha lanciato il proprio cane da una finestra della sua abitazione. L’animale è stato subito soccorso da dei passanti, che hanno ricevuto anche delle intimidazioni da parte del proprietario dell’animale, per aver cercato di aiutare il cagnolino traumatizzato e per aver richiesto l’intervento del 113.

Secondo quanto accertato dalla la Polizia, sembra che il gesto sia stato dovuto agli effetti di un eccesso di alcool che l’uomo aveva consumato durante la serata. Fortunatamente il cane è riuscito a salvarsi e non ha riscontrato alcun trauma fisico grave, ma solo lievi escoriazioni, poiché fortunatamente è stato lanciato da un piano rialzato. Il cagnolino, spaventatissimo, è stato poi affidato ai volontari dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), che hanno provveduto ai primi soccorso. Il proprietario del cane è stato denunciato per maltrattamento di animali e per aver minacciato i due soccorritori. Non è ancora chiaro se il povero cagnetto sarà affidato ad un’altra famiglia.

Ciò che è certo è che sarebbe senz’altro morto sul colpo se fosse stato lanciato da un piano più alto, com’è accaduto di recente a Cerignola, dove un cucciolo di Pittbull è stato scaraventato dalla finestra dal sesto piano (LEGGI ANCHE TRAGEDIA A CERIGNOLA: LITIGA CON LA MOGLIE E LANCIA IL CANE DAL SESTO PIANO). Dopo questo episodio e la triste vicenda del cagnolino regalato a Natale e gettato nella spazzatura che non è sopravvissuto (LEGGI ANCHE LA TRAGICA MORTE DI UN CUCCIOLO REGALATO A NATALE E GETTATO NELLA SPAZZATURA), si direbbe che questo inizio anno non è stato dei migliori per gli animali. Si spera che nei prossimi mesi non ci saranno più casi del genere.

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