Contro i quattro ragazzi di Sangineto che hanno seviziato e ucciso il cane Angelo, la Questura di Cosenza ha iniziato un procedimento finalizzato all’emissione di misure di prevenzione riguardanti i loro comportamenti prima e dopo l’accaduto.
Il caso del cane Angelo, brutalmente seviziato e ucciso da quattro ragazzi di Sangineto, ha coinvolto e sconvolto tutta l’Italia. (LEGGI ANCHE IN PIAZZA PER ANGELO, IL CANE BASTONATO E IMPICCATO DA 4 RAGAZZI “NORMALI”). L’episodio di raccapricciante barbarie è stato incessantemente al centro dell’attenzione mediatica negli ultimi mesi e di recente anche Le Iene si sono occupate del caso, con due servizi intitolati La bestia più crudele è sempre l’uomo, in cui Nina Palmieri, dopo un primo tentativo andato a vuoto e finito con l’intervento dei Carabinieri, è riuscita a intervistare due dei ragazzi responsabili dell’orrendo crimine (LEGGI ANCHE SANGINETO: LE IENE RIESCONO A INTERVISTARE DUE DEI RAGAZZI CHE HANNO SEVIZIATO IL CANE ANGELO). Per questo caso e per porre fine a tutte le forme di violenza sugli animali, Le Iene hanno anche lanciato la petizione online #controlaviolenzasuglianimali, ma il caso di Angelo è stato oggetto anche di tante altre petizioni lanciate in rete e finalmente, dopo tanti mesi, sembra che ci sia stato un primo passo verso la giustizia.
I ragazzi, denunciati lo scorso giugno dopo aver pubblicato su Internet il video delle torture perpetrate al cane, hanno ricevuto dalla Questura di Cosenza comunicazione di misure di prevenzione emesse nei loro confronti. In realtà il provvedimento è stato emesso non in relazione alla tortura del cane, ma alla loro cattiva condotta prima e dopo l’uccisione, ma è comunque un primo passo che fa ben sperare sul processo, di cui tuttavia non si hanno ancora notizie. Secondo le disposizioni della Procura, i quattro ragazzi di Sangineto saranno d’ora in avanti sotto stretta sorveglianza e saranno costantemente monitorati sulla loro condotta. La misura preventiva può essere quindi essere considerata un’azione che va di pari passo alle precedenti accuse di uccisione di animale. Tutta l’Italia ora attende solo il processo, nella speranza di avere giustizia per il povero cane preso a bastonate e impiccato, sebbene, a tutt’oggi, non sia ancora stata fissata una data per l’udienza.
Siamo in attesa del processo. Con tutta la mobilitazione che c’è stata, con tutte le petizioni e le manifestazioni che si sono svolte in giro per l’Italia credevamo che il processo sarebbe stato istruito più velocemente… Invece, siamo ancora qui che aspettiamo. La nostra domanda di costituirci parte civile è lì, ferma in Tribunale a Paola, ma non molliamo – ha riferito Edgar Meyer dell’Associazione Animalista Gaia Animali e Ambiente. Tutti si chiedono: com’è possibile che da giugno scorso ancora non sono stati presi dei provvedimenti seri su un caso così eclatante di violenza su animali? Quanto tempo bisognerà ancora attendere affinché in Italia la legge che disciplina il maltrattamento su animali sia aggiornata e vengano comminate sanzioni e pene più dure?
Photo Credits: Twitter
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