Una nuova proposta di legge contro il maltrattamento degli animali è stata presentata alla Camera dal Movimento 5 Stelle: i responsabili saranno puniti col carcere
Il Movimento 5 Stelle ha appena presentato alla Camera una proposta di legge per l’inasprimento delle pene per i reati contro gli animali. Perché per casi come quello di Angelo (LEGGI ANCHE: IN PIAZZA PER ANGELO, CANE BASTONATO E IMPICCATO DA 4 RAGAZZI “NORMALI”) o del Bassotto Otto (LEGGI ANCHE: RUBANO IL CANE E POI LO GETTANO DALL’AUTO IN CORSA) non bastano le multe, chi abusa di queste magnifiche creature o le abbandona a tragici destini deve andare in prigione.
Ne sono convinti i deputati Paolo Bernini e Vittorio Ferraresi, primi firmatari del pdl, nato sullo slancio della campagna Pene più dure per chi maltratta gli animali dell’associazione Animalisti Italiani Onlus, che lo scorso anno aveva coinvolto anche personaggi noti del mondo dello spettacolo, tra cui Rocco Siffredi (LEGGI ANCHE: ROCCO SIFFREDI, “PENE PIU’ DURE PER CHI MALTRATTA GLI ANIMALI”. VIDEO).
“Il reato di maltrattamento – hanno spiegato i membri dell’associazione a Il Messaggero – prevede da 3 a 18 mesi di carcere o un’ammenda pecuniaria (da 5.000 euro a 30.000 euro), mentre in altre nazioni europee come Francia, Germania, Svizzera e Svezia, il carcere, a cui non si ricorre quasi mai in Italia, va lì ad aggiungersi all’ammenda“. L’obiettivo, infatti, è che l’arresto non possa essere commutato in pena pecuniaria, e che vengano attivati percorsi rieducativi per chi commette queste violenze, ad esempio in canili o altre strutture nelle quali possano sviluppare un senso di empatia con gli esseri viventi che hanno barbaramente maltrattato.
“Pertanto – hanno sottolineato Ferrari e Bernini – servono pene più severe per reati già esistenti come l’abbandono, il furto e la vendita di animali, la violazione dei divieti sulla caccia, l’uccisione di specie protette. Inoltre, la legge vuole introdurre nuove fattispecie di reato: come il maltrattamento sessuale di animali, l’organizzazione di spettacoli vietati (ad esempio i combattimenti), la sospensione dell’attività per allevatori e imprenditori condannati per crimini contro gli
animali e il maltrattamento “colposo”, perpetrato ad esempio da chi lascia un animale in macchina.
Photo Credits Facebook