La nostra intervista esclusiva a Monica Pais, medico chirurgo della Clinica Veterinaria Duemari di Oristano, oggi “mamma” del cane Palla e presidente dell’Effetto Palla Onlus
Possiamo tranquillamente dire che, ormai, la dottoressa Monica Pais della Clinica Veterinaria Duemari di Oristano sia diventata una specie di istituzione in Rete e sui social. Non solo per la sua professionalità indiscussa, ma anche per tutti i “rottami” che lei e i suoi colleghi salvano ogni giorno. La Pais, inoltre, è la nuova “mamma” del Pit Bull Palla, la cagnolina trovata con la testa gonfia e sformata (LEGGI ANCHE: IL CANE PALLA È STATO ADOTTATO E VA IN TV).
Ed è proprio grazie alla notorietà che questo caso di abbandono e trascuratezza ha raggiunto, che la dottoressa è riuscita a coronare un sogno: aprire una Onlus che si occupasse dei randagi bisognosi. Per parlare di quest’anno straordinario noi di Velvet l’abbiamo raggiunta telefonicamente e lei, tra un’operazione e l’altra, sacrificando la sua pausa pranzo, ci ha risposto ben volentieri. Ecco cosa ci ha raccontato.
Dottoressa Pais, iniziamo proprio da Palla, come mai ha scelto di adottarla lei?
Diciamo che è stata Palla a scegliere me. Ora sta bene e fa una vita normale di cane domestico, ma i traumi ci sono ancora. Lei è molto schiva con gli esseri umani, soprattutto con gli uomini. Preferisce le donne e me in particolare. Mentre la curavamo io ero l’unica che seguiva al guinzaglio, che poteva avvicinarla senza spaventarla… Insomma, lei mi aveva già scelto e io mi sono dovuta arrendere all’evidenza (e ride, ndr.).
Però la notorietà della vostra Clinica non è partita da Palla…
Fortunatamente no. Sul territorio noi siamo una struttura più che consolidata e anche sui social network avevamo già un discreto seguito. Il nostro dire quello che pensiamo sempre, l’essere un po’ fuori dal coro, è sicuramente stato la chiave del nostro successo in Rete. Nonché i nomi strani che diamo ai nostri piccoli pazienti, quelli fanno sempre parlare molto! Ma Palla è diventato un vero e proprio caso nazionale e con lei è iniziato un nuovo percorso.
In che senso?
Beh, per prima cosa sono arrivati soldi per i randagi e le cure. Ma noi, che siamo una srl seria, non potevamo accettare quelle donazioni. Così, è tornato in auge un sogno che accarezzavo da tempo, quello di una Onlus che fosse un ponte tra gli animali randagi che avevano bisogno di cure e i veterinari. E così è nata Effetto Palla, di cui io sono presidente, ma che vive e opera grazie al lavoro dietro le quinte di moltissime persone fantastiche, si fanno chiamare le “palladine”, che non fanno parte della Duemari.
Quindi, per essere chiari, cosa fa esattamente l’Effetto Palla Onlus?
Allora: se in qualche canile o qualche volontario è a conoscenza di un animale che ha bisogno di un intervento, particolare o anche di routine, e non ci sono soldi per fare l’operazione, noi veniamo contattati e siamo noi che cerchiamo la struttura in grado di risolvere il problema al cane o al gatto, naturalmente a prezzi contenuti, perché anche i veterinari devono fare la loro parte. E io che ho una clinica, so che ci sono delle spese, ma so anche a quanto ammontano. Insomma, con me non si può barare sul prezzo. Ecco, una volta trovato l’accordo, il conto alla fine lo paga l’Effetto Palla Onlus.
Certo decidere su quali casi operare sarà difficile…
Ovviamente non possiamo risolvere i problemi di tutti, al momento non avremmo i mezzi. Ma stiamo cercando di costruire la nostra rete di contatti fidati in tutta Italia, abbiamo persone validissime che collaborano con noi e tutto per il bene degli animali. Sono molto soddisfatta di questi mesi e fiduciosa per quanto riguarda il futuro.
Eppure questa fama e la creazione della Onlus ha attirato anche critiche…
Vero, il mondo di Internet è anche questo. Ho imparato ad accettarlo. Senza contare che anche quello del volontariato animalista è difficile di per sé. Ma, insisto, io guardo avanti e sono fiduciosa per il futuro e so che ci sono tantissime persone oneste che lavorano seriamente ogni giorno per il benessere di queste creature. Inoltre, confido anche nel giudizio di chi ci segue con affetto e che, se ci conosce davvero, sa benissimo cosa facciamo e chi siamo.
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