Il cane Mauro non ce l’ha fatta. L’addio della Clinica Duemari: “Non è morto invano”

Purtroppo, il cuore del cane Mauro ha smesso di battere. Ma chi lo ha curato con amore fino all’ultimo ha un messaggio di speranza che vuole lasciare alla Rete

Come forse saprete se siete anche voi tra gli ammiratori del lavoro della Clinica Duemari di Oristano, poche ore fa, in questo primo giorno di aprile, il cuore del cane Mauro ha smesso di battere. Lui, trovato scheletrico solo qualche settimana fa, era diventato una sorta di simbolo della Rete, di lotta all’indifferenza che ancora contraddistingue molte zone del nostro Paese dove gli animali sono per lo più cose che, una volta “rotte” si buttano via.

Non è così, però, per la Clinica Duemari che da tanti anni si occupa di “rottami” appunto, cercando di dare una seconda possibilità a quelle bestiole che ne hanno più bisogno. È stato così per la gatta Crosticina (LEGGI ANCHE: CROSTICINA PRIMA E DOPO) e per il cane Palla che è diventata talmente famosa sui social da essere andata addirittura in televisione (LEGGI ANCHE: IL CANE PALLA È STATO ADOTTATO E VA IN TV) e per moltissimi altri. Ma Mauro, purtroppo, non ce l’ha fatta. Eppure, come ci tengono a far sapere dalla Duemari, non è morto invano.

“Non ha vinto la crudeltà e l’incuria. Non ha vinto la inettitudine degli uomini, l’abbandono, la fame e la solitudine – si legge sulla pagina Facebook della Clinica – Ha vinto Mauro. Non è morto invano, ha completato il suo ciclo vitale malgrado tutti noi abbiamo lottato con tutti i mezzi. Non è morto invano. Ha insegnato l’amore, la pena, la fiducia, la speranza. Ha messo insieme migliaia di persone, ha unito e saldato un cerchio dentro il quale si può liberamente amare il prossimo, amare la vita. Mauro non è morto. Si è trasfuso in ognuno di noi. Era il cane di tutti, il cane che tutti avremmo voluto salvare, la vita in pericolo che ci permette di crederci migliori. Mauro e Palla e Bianca e tutte le anime indifese e in pericolo questo fanno. Ci danno la possibilità di essere migliori, più umani , più veri, più vivi. Addio a Mauro. Arrivederci Mauro”.

Cos’altro aggiungere? Nulla…

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