Dopo il cane Palla, anche il nuovo arrivato alla Clinica Duemari di Oristano, Mauro, va in tv a La vita in diretta per dire no all’indifferenza
AGGIORNAMENTO 1 APRILE 2016: purtroppo il cane Mauro che tanto aveva appassionato la Rete non ce l’ha fatta. Dopo giorni di alti e bassi si è spento pochi minuti fa, tra le braccia amorevoli di chi aveva cercato di salvarlo. “Il cuore di Mauro si è fermato stamattina, tra le nostre braccia – ha scritto sulla sua pagina Facebook la Clinica Duemari di Oristano – Il suo debole e coraggioso cuore non ha resistito”. Riposa in pace Mauro.
“Buongiorno. Siamo sopravvissuti tutti anche a questa notte. Mauro Topolino è ancora su questa terra e resiste. Potrete conoscerlo oggi dopo le 14 e dopo il Tg1 su L’Italia in diretta (prima parte de La vita in diretta, ndr.). Speriamo gli porti quella fortuna in più che adesso sarebbe decisiva. #goMaurogo”. Ecco il confortante messaggio che solo pochi minuti fa è apparso sulla pagina ufficiale Facebook della Clinica Veterinaria Duemari di Oristano, in Sardegna. I medici che hanno curato e amato Palla, la giovane Pit Bull con la testa gonfia che è diventata una stella del web e della lotta contro l’indifferenza (LEGGI ANCHE: CANE PALLA E’ STATO ADOTTATO E VA IN TV), infatti, torneranno sul piccolo schermo per parlare di un altro caso che sta scuotendo molto l’opinione pubblica in questi giorni: quello di Mauro, ultimo arrivo tra i loro “rottami”, trovato in condizioni spaventose.
Il peloso è letteralmente scheletrico, ma alla Duemari ce la stanno mettendo tutta per salvarlo e, purtroppo, non sono nuovi a casi del genere (LEGGI ANCHE: GATTA CROSTICINA, DA RANDAGIA DENUTRITA A SIMBOLO DELLA RETE). Attualmente il 4 zampe non è ancora fuori pericolo, lui resiste, ma le sue analisi non migliorano e la prognosi rimane riservata.
Ma perché parlare di Mauro e della sua lotta per sopravvivere in un programma generalista e sostanzialmente di intrattenimento come quello condotto da Cristina Parodi e Marco Liorni? Perché, finalmente, qualcosa sta cambiando anche nella televisione italiana o, almeno, noi ce lo auguriamo. Se è vero, come affermano e ricerche e le rilevazioni statistiche che gli animali fanno parte della vita di 1 italiano su 3 e per la maggior parte loro proprietari questi “pet” sono a tutti gli effetti dei membri della famiglia, è anche vero che è la società tutta che deve arrivare a mutare il proprio modo di pensare a questi eccezionali compagni di vita che, a volte, vengono ignorati e lasciati morire di stenti. Mauro non è l’unico, certo, ma anche lui è un simbolo dell’indifferenza che ancora dilaga nel nostro Paese verso creature che meritano molto più rispetto sotto tanti punti di vista. La vita, qualunque essa sia va rispettata e celebrata, solo così potremmo arrivare a essere definiti davvero civili. Quindi ben vengano “casi simbolo” se serve e, naturamente, #goMaurogo.
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