Un uomo di Vicenza ha denunciato l’ex moglie per aver soppresso il vecchio cane senza averlo avvertito. Lei sostiene che andava fatto, ma lui non è convinto
Qualche giorno fa, vi abbiamo raccontato la storia un uomo che ha rapito il cane dell’ex fidanzata, perché non sopportava stare lontano dall’animale anche se il rapporto con la donna era finito. Perché sempre più spesso, quando una coppia si separa, non si litiga più solo per la gestione dei figli o dei beni, ma anche per quella degli animali domestici (LEGGI ANCHE: CANI E GATTI CONTESI, IN CASO DI DIVORZIO A CHI VANNO AFFIDATI?).
Ma la vicenda raccontata oggi mercoledì 16 marzo sulle pagine del Corriere della sera è ancora più complicata: un signore di Vicenza ha formalizzato in questura la denuncia contro l’ex moglie (i due sono separati da circa 3 anni) accusandola di non averlo reso partecipe della scelta di sopprimere il vecchio cane. Non solo, il 50enne ha denunciato anche il veterinario, per non aver fatto i dovuti accertamenti in merito alla proprietà dell’animale.
A quanto emerge dai racconti, infatti, il cane era intestato all’uomo, tanto che nel microchip erano riportati i suoi dati anagrafici. Ma secondo quando affermato dalla donna, il marito, una volta andato a vivere da un’altra parte, della bestiola non si sarebbe più preoccupato. Per lei, inoltre, la scelta di effettuare l’eutanasia all’amato cane non è stata certo facile. Ma il meticcio dell’età di 16 anni soffriva di diverse patologie che gli rendevano difficile anche camminare. Da qui la scelta, presa in accordo col medico che lo aveva in cura e non condivisa con l’ex che, avendolo saputo solo quando ormai era troppo tardi, si è arrabbiato moltissimo, tanto che ha deciso di portare la ex in tribunale. A chi darà ragione ora il giudice? Noi speriamo solo che l’eutanasia fosse necessaria e non un modo per fare un’ulteriore ripicca al coniuge.
Photo Credits Facebook