Lo sappiamo bene: i botti di Capodanno sono una tradizione molto pericolosa per gli animali domestici. Per questo, soprattutto nella notte di San Silvestro, è bene aiutarli a superare la serata senza troppo stress. Un problema di cui hanno preso coscienza sempre più sindaci del Belpaese, che hanno varato emendamenti e multe vietando l’utilizzo di botti e petardi per tutto il periodo natalizio per tutelare la salute e la sicurezza di persone e animali, contenere i livelli di inquinamento e prevenire gli incendi. Le sanzioni per chi trasgredisce vanno da 25 a 600 euro. Ecco dove.
I divieti più severi sono a Bologna dove non sono vietati solo petardi e scoppi fino al 7 gennaio, ma anche la vendita per asporto di bevande in contenitori di vetro e lattine nelle aree pubbliche dei festeggiamenti. A Siena la notte di San Silvestro è vietato non solo far esplodere botti e petardi ma anche prodotti “con effetto luminoso, tipo candela magica“, ovvere le “stelline” tanto amate dai bambini. A Tortona (in provincia di Alessandria), sono addirittura vietati “festeggiamenti molesti e potenzialmente pericolosi anche in considerazione della recente congiuntura internazionale”.
Anche molti paesi della Campania, patria dei botti per eccellenza, come San Giorgio a Cremano e Portici, hanno imposto il divieto “a salvaguardia della sicurezza dei cittadini, degli animali e dei più piccoli“. In Liguria quasi tutti i Comuni, da Levante a Ponente, hanno deciso di vietare i botti. A Sestri Levante addirittura il sindaco ha esteso l’ordinanza fino al 10 gennaio. In Abruzzo sono molte le località, da Chieti a Montesilvano, che hanno diffuso ordinanze per limitare l’uso dei botti a Capodanno. E quest’anno per la prima volta lo fa anche il sindaco di Pescara Marco Alessandrini.
Stesso discorso per Cortina d’Ampezzo che ha deciso di tutelare il benessere degli animali e di vietare i botti. Così come a Bari in cui il sindaco ha chiesto ai suoi concittadini di “filmare chi fa esplodere i botti“. Anche Oristano ha annullato lo spettacolo pirotecnico, mentre nella provincia di Trento sono stati vietati i fuochi d’artificio di qualsiasi tipo. In tutto ciò, all’appello, mancano ancora due città importanti come Roma, Firenze, Napoli, Palermo e Milano che a oggi non hanno preso decisioni sulla questione botti. Secondo le giunte sarebbe stato impossibile vigilare e si preferisce fare affidamento sul buonsenso dei cittadini. Eppure un divieto sarebbe potuto essere d’esempio e secondo il nostro modesto parere, non prendere posizione in merito è semplicemente un’occasione persa. O no?
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