Bolinha era un cane obeso. Troppo grasso per fare anche le più semplici delle cose, come saltare, correre o solo camminare. Viveva in Brasile, alla periferia di San Paolo: la sua casa era la strada o, meglio, il retro bottega di una stazione di benzina situata in una zona rurale e quasi deserta. Era qui che Bolinha aveva cominciato a ingrassare, perché solo e senza affetto, il suo unico passatempo era mangiare tutto ciò che trovava. Ironia della sorte, però, man mano che metteva su peso, la sua fama nel Paese cresceva.
Tutti gli abitanti dei dintorni volevano vedere il cane più grasso del Brasile e chi lo andava a trovare portava con sé un po’ di cibo spazzatura per guardare il povero animale “all’opera” mentre si ingozzava. Per i proprietari del benzinaio era diventato una specie di business. Col tempo Bolinha, che sarebbe dovuto essere un cane di taglia medio/piccola, era arrivato a pesare ben 40 chili. Finché un giorno, alcuni volontari della Protezione animali del Mato Grosso, allertati da diverse segnalazioni, hanno deciso di andare a vedere con i loro occhi in che condizioni fosse il peloso. E lo hanno trovato così, enorme e completamente immobile, e con il cuore seriamente compromesso.
Se non fossero intervenuti subito, l’animale sarebbe certamente morto in poco tempo. Ed è così che è iniziata la fortuna di Bolinha, perché medici e volontari hanno deciso che si sarebbero occupati di lui e che lui sarebbe sopravissuto. Con una dieta mirata e tanto esercizio fisico (compresa l’idrofisioterapia) sono riusciti a farlo dimagrire. E il piccolo 4 zampe è tornato a essere vivace e attivo come un cane deve essere. Gli stessi “angeli”, inoltre, sono anche riusciti a trovare per lui una famiglia: per Bolinha niente più abbuffate, ma solo vero amore.
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