Imputato per stalking testimonia col gatto in braccio: “Mi fa stare calmo”

Quando si parla di animali ci sono notizie curiose che fanno sorridere e altre altrettanto curiose che fanno riflettere. Una di quest’ultima categoria è certamente quella che riguarda un signore britannico di circa 72 anni, Aiden Wiltshire, imputato in un caso di stalking. Il giudice ha infatti accolto la richiesta dell’avvocato di Wiltshire: per testimoniare Aiden aveva bisogno del suo micio domestico, altrimenti non sarebbe riuscito a spiccicare una parola.

Il gatto mi calma” aveva dichiarato proprio l’uomo sia al legale che al giudice che aveva poi deciso di accettare la sua richiesta, anche se bizzarra. Secondo la tesi difensiva Aiden che, come dicevano è accusato di stalking e molestie nei confronti di diverse donne, ha bisogno di accarezzare costantemente l’animale per il suo sostegno emotivo. Così, sebbene la cosa non fosse proprio convenzionale, il giudice Charles Gratwicke ha deciso di accogliere il peloso in tribunale. Unica condizione, che non gli fosse permesso di uscire dal suo trasportino. Dopo la prima udienza il caso di Wiltshire è stato rinviato ai primi mesi del 2016, ma non è chiaro se il micio sarà nuovamente ammesso o no.

In realtà, non è la prima volta che un animale varca la soglia di un tribunale, ma è sicuramente tra le prime che viene concessa questa possibilità a un imputato. Infatti, negli Stati Uniti soprattutto, esiste un’associazione che addestra principalmente cani proprio per aiutare le vittime di un crimine a testimoniare in aula senza ansia. Ma, fino ad ora, non era mai stato ritenuto necessario fornire questo servizio a un accusato. La vicinanza di un amico peloso, come ha spiegato la veterinaria Celeste Walsel (co-fondatrice insieme a Ellen O’Neill Stephens della suddetta organizzazione, la Courthouse Dogs), aiuta a sentirsi al sicuro, abbassa la pressione sanguigna e riduce l’ansia. Una cosa utile anche a chi deve rispondere di un crimine. Chissà magari, permettendo a cani e gatti di entrare in tribunale, i processi durerebbero meno e i colpevoli confesserebbero…

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