Red Ronnie: “Vi spiego perché la caccia nel 2015 non ha senso” [INTERVISTA]

Solo qualche giorno fa, Red Ronnie ha realizzato un filmato vicino casa sua, a Pieve di Cento, in provincia di Bologna, testimoniando il pericolo cacciatori in cui molte persone rischiano di imbattersi semplicemente facendo una passeggiata in campagna. Ma quando lo ha fatto, non credeva che avrebbe raggiunto tante visualizzazioni né che ci sarebbero stati tanti commenti. Così, per farci spiegare meglio l’accaduto, abbiamo pensato di parlare direttamente con lui, che si è dimostrato subito molto disponibile e contento di rispondere alle nostre domande.

Cosa è successo esattamente il giorno del video contro la caccia?
Come spesso ci piace fare, soprattutto da quando c’è il mio cane Holly, io e mia moglie siamo andati a camminare lungo l’argine del fiume. E’ un posto generalmente tranquillo, io ci arrivo a piedi da casa mia, frequentato da persone che passeggiano, fanno jogging, vanno in bicicletta o portano a spasso i cani.

E dai cacciatori…
Già, domenica mi ero accorto subito che c’era più movimento del solito, perché avevo visto correre i loro cani. Così ho deciso di usare Facebook Mentions, questa applicazione che ti permette di fare delle vere e proprie dirette con gli utenti del social. Nonostante siamo nel 2015, ci sono ancora persone che vanno a caccia e io lo trovo incredibile. E c’è addirittura chi sostiene che sia uno sport. Ma non pensavo di suscitare così tante polemiche.

In che senso?
A parte le visualizzazioni, che continuano a crescere di giorno in giorno, ho ricevuto anche tanti commenti, alcuni anche in privato, di persone che la pensavano come me, ma anche di chi invece sostiene che i cacciatori amino gli animali. Ma come si fa a pensarlo? Se amano gli animali come fanno a ucciderli? E quello che si legge su come trattano i loro cani? Poi c’è addirittura qualcuno che mi ha detto che in torto ero io perché Holly non era al guinzaglio e se loro sparavano scambiandola per una lepre, la colpa era mia. Certo, quelli sono armati e cacciano in una zona dove passano le persone, ma la colpa era mia.

A tal proposito, in quella zona esiste un permesso di caccia o no?
Non lo so e non mi interessa. Sono semplicemente stanco di quello che io considero un abuso. Credo sinceramente che la caccia andrebbe abolita e basta. E da quello che ho visto in questi giorni sui social non sono l’unico a pensarla così. Anzi, siamo in tanti. Questi “cacciatori” della domenica si sentono forti solo perché vanno in giro con un fucile. Una volta, uno è arrivato addirittura a minacciare mia moglie. L’altro giorno con me si sono allontanati perché mi hanno riconosciuto e hanno pensato che potessi creare più problemi.

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Ma la colpa è dei pochi controlli o del singolo cacciatore?
Non so se si può parlare di colpa, nel senso che per me che ho smesso di mangiare carne dal 1990 (e che da allora non mi sono più ammalato) è naturale pensare alla caccia come una crudeltà estrema, una vergogna per esseri che chiamiamo evoluti. So che le mie parole non piacciono a molti e so anche che se facessi un discorso etico lo capirebbero in pochi. Per questo io ne faccio uno pratico e semplicissimo: chi non mangia carne ed è in salute alla società costa molto meno di uno che mangia carne e si ammala. E poiché il mondo gira intorno agli interessi economici prima o poi tutti dovranno convenire che uccidere animali a scopo alimentare è una follia.

Quindi il futuro lei è comunque positivo per quanto riguarda il futuro?
Assolutamente sì. Come diceva Leonardo Da Vinci, verrà un giorno in cui gli animali verranno considerati alla stregue degli esseri umani, ovviamente non umanizzati come quelli che li travestono o si mettono i cani in borsetta, ma nel senso più profondo del termine. E, secondo me, non manca poi molto.

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