Abbandonano i cuccioli, mamma gatta scappa di casa per ritrovarli

Se fosse un film si chiamerebbe “Mai senza i miei figli”, dove i figli sono però dei gattini. Eppure la storia che stiamo per raccontarvi è realmente accaduta, anche se arriva da molto lontano. A diffonderla sono stati i membri della Mill Road Vet Clinic, una clinica veterinaria che si trova nel Distretto di Whangarei in Nuova Zelanda. Una sorta di ospedale per animali aperto 24 ore su 24 che, occasionalmente, funge anche da rifugio per pelosi abbandonati. Una cosa risaputa nella zona, tanto che capita spesso di trovare “regali animati” davanti la porta. Ed è così che una decina di giorni fa si sono imbattuti in un “pacco sorpresa” con dentro 4 micini tigrati di circa 3 settimane. Ovviamente i medici e i volontari che operano nella clinica li hanno subito presi ed esaminati: a parte il freddo e la paura, erano tutti in ottima salute.

Probabilmente erano nati in una casa, dove il proprietario invece di sterilizzare la propria gatta, aveva pensato bene di farla partorire e poi di abbandonare i piccoli (certo, direte voi, meglio davanti un ambulatorio che in un cassonetto, ma sempre abbandono è). Il giorno dopo il ritrovamento, però, è successa una cosa incredibile. Fin dalle prime ore del mattino, fuori dalla porta della Mill Road è stata vista aggirarsi una gattona tigrata. Era nervosa e miagolava costantemente.

Quando i dottori si sono avvicinati a lei e hanno visto le sue mammelle gonfie di latte, hanno subito capito che era la mamma dei gattini trovati il giorno prima e che li stava cercando. Così le hanno aperto la porta e lei è corsa dai suoi cuccioli per nutrirli e coccolarli. La micia era scappata di casa e non si sa come aveva trovato la strada per seguire i suoi “eredi”. Perché una mamma è sempre una mamma e non esiste amore più grande. Ora mamma gatta e gattini sono stati presi in custodia da uno dei volontari della clinica e potranno crescere al sicuro e insieme, come meritavano.

STERILIZZAZIONE: IL VETERINARIO SPIEGA PERCHE’ FARLA

Foto by Facebook